La settimana appena conclusa è stata segnata da parecchi avvenimenti sul caso Whirlpool.
Nella giornata di mercoledì si è svolto a Roma, al ministero dello Sviluppo Economico, il tavolo di trattativa con i delegati della multinazionale che ha acquisito Indesit.
Ebbene, non solo la Whirlpool non ha fatto neanche mezzo passo indietro circa i 1.380 esuberi già annunciati e la chiusura delle sedi di Carinaro (CE), Albacina (AN) e None (TO), ma ha anche aggiunto 710 licenziamenti in più.
Sembra infatti che nel piano riorganizzativo della società siano rientrati anche lavoratori del campo amministrativo, tra impiegati e addetti alla ricerca e sviluppo.
Nella giornata di venerdì, davanti allo stabilimento Whirlpool di Carinaro si è svolta una manifestazione pacifica e sventolavano bandiere dei sindacati e croci con su scritte le date di assunzione e quella del 16 aprile 2015, giorno in cui è arrivata la notizia della decisione della multinazionale circa i licenziamenti.
Al corteo hanno partecipato non solo lavoratori di Carinaro, ma anche dipendenti di fabbriche di altre province, come la Fca e la Avio di Pomigliano, la Alenia di Capodichino, la Jabil, la Firema e gli ex addetti di aziende ormai chiuse come la Morteo di Sessa Aurunca, l‘Ixfin e la Finmek.
Durante il comizio a Caserta, al termine del corteo, il segretario nazionale della Fim-Cisl Marco Bentivogli non ha avuto parole dolci per il premier Matteo Renzi: “È a Salerno per la campagna elettorale, dico che un salto a portare il sostegno ai lavoratori di Caserta sarebbe un bel gesto. Bisogna scegliere da che parte stare: chi non sta con i lavoratori, sta con i camorristi”.
Sabato invece si è svolto l’incontro tra alcuni rappresentanti dei lavoratori di Carinaro e Silvio Berlusconi, intervenuto al palazzo di provincia di Caserta a sostegno di Stefano Caldoro, governatore uscente e ricandidato del centrodestra alla presidenza della Regione.
Berlusconi, usando il bastone e la carota, si è prima lasciato andare a qualche frase scherzosa sulla vicenda: “Insieme con il Milan, proporrò ai cinesi di acquistare anche la Whirlpool”.
Dopodichè Berlusconi ha rassicurato il folto gruppo di lavoratori di Carinaro e ha chiesto loro di fargli giungere, tramite Caldoro, i numeri e i dati della vicenda, assicurando di aver preso a cuore la questione.
Ha concluso infine dicendo che si sarebbe impegnato personalmente affinchè nessun sito della Whirlpool venga chiuso, “D’altra parte, ho avuto nelle mie aziende fino a 56mila dipendenti, non ho mai licenziato nessuno”.
Creare occupazione piuttosto che desertificazione industriale è la linea di pensiero espressa anche dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che ha aggiunto: “Il punto di partenza è l’accordo siglato a suo tempo con la Indesit da impresa, istituzioni, governo. Chi ha comprato Indesit sapeva che c’era quell’accordo. Whirlpool può dire: ho un’idea di piano, ve la presento, ho questo o quel problema, ma non può sbaraccare stabilimenti e lavoratori”.
Intanto, per il prossimo 12 giugno i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella hanno annunciato 8 ore di sciopero di tutti i lavoratori del gruppo Whirlpool e manifestazione nazionale a Varese. Nei prossimi giorni, per organizzare nei dettagli la protesta, si riunirà il coordinamento unitario dei vari sindacati dei lavoratori.