E’ dalla notte dei tempi che la costa di Napoli, con le sue grotte e le sue baie naturali, strega chiunque vi si avvicini.
Uno degli scenari più affascinanti della zona napoletana è il complesso del Parco archeologico del Pausilypon (sollievo dal dolore)
Il complesso residenziale del Pausilypon si estendeva sulle pendici della collina tra la baia di Trentaremi, le isole della Gaiola, le cale di San Francesco e dei Lampi, fino a Marechiaro. Apparteneva al ricco cavaliere Publio Vedio Pollione, importante personaggio politico all’epoca di Augusto e alla sua morte divenne proprietà imperiale.
Esso comprendeva, sulla terrazza superiore, due edifici per spettacoli, il teatro e l’Odeion (piccolo teatro coperto destinato ad ospitare concerti o audizioni di poesie). Insieme a questi edifici, il complesso ospitava anche un Tempio o Sacrarium posto ad oriente del teatro e un Ninfeo posizionato nella zona occidentale.
Al complesso si accedeva attraverso la Grotta di Seiano, dal nome del celebre ministro di Tiberio, una galleria artificiale, lunga circa 770 metri, che congiunge Coroglio con il vallone della Gaiola passando attraverso la collina di Posillipo.
La galleria, orientata in direzione est-ovest, si estende per circa 770 metri, con un tracciato rettilineo ma una sezione variabile sia in altezza che in larghezza; dalla parete sud si dipartono tre cunicoli secondari, terminanti con aperture a strapiombo sulla baia, che forniscono luce ed aerazione.
Caduta in disuso e dimenticata nel corso dei secoli, fu rinvenuta casualmente durante i lavori per una nuova strada nel 1841 e subito riportata alla luce e resa percorribile per volontà di Ferdinando II di Borbone, diventando meta di turisti. Nel corso della Seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli; gli eventi bellici ed alcune frane nel corso degli anni cinquanta la riportarono in uno stato di abbandono.
Attraverso l’imponente grotta di Seiano si accede al complesso archeologico-ambientale che racchiude parte delle antiche vestigia della villa del Pausilypon.
Qui, nell’incanto di uno dei paesaggi più affascinanti del Golfo, è possibile ammirare i resti dell’imponente teatro capace di 2000 posti, dell’Odeion e di alcune sale di rappresentanza della villa (visibili ancora tracce dei decori murali), le cui strutture marittime fanno oggi parte del limitrofo Parco sommerso di Gaiola, su cui si affacciano i belvedere a picco sul mare del Pausilypon.
La Villa Imperiale, detta anche Villa di Pollione, fu fatta erigere nel I secolo a.C. dal cavaliere romano Publio Vedio Pollione e alla sua morte, avvenuta nel 15 a.C., la villa, grazie alla sua posizione molto ambita (a metà sul mare e panoramica con vista sulla parte restante di Napoli, sulla Penisola Sorrentina, sul Vesuvio e Capri) divenne dunque residenza imperiale di Augusto, e di tutti i suoi successori.
Molto interessanti, in vari punti delle vestigia, sono le presenze delle condutture dell’acquedotto (rivestite in malta idraulica), segno di ulteriore opulenza di chi vi soggiornava.
L’ultimo ad abitarla fu Publio Elio Traiano Adriano.
Andando verso i lidi invece, si può ammirare ciò che rimane della meravigliosa Villa degli Spiriti, detta anche Villarosa; Il palazzo degli Spiriti (o villa degli Spiriti) è un complesso archeologico che insiste lungo la costa di Posillipo, nei pressi di Marechiaro. Fu costruito nel I secolo a.C. ed era appartenuto ad un ninfeo alle dipendenze della villa del ricco liberto romano Publio Vedio Pollione.
Proseguendo verso la costa occidentale è possibile rimirare le mura perimetrali della Scuola di Virgilio dove le fonti ipotizzano che il vate ivi praticasse arti magiche.
Secondo leggende medievali sul poeta-mago, questo era il luogo dove il vateee insegnava arti magiche, creando pozioni ed eseguendo riti magici; proprio queste pozioni finirono per inquinare lo specchio d’acqua intorno alla Gaiola finendo per gettare un potente maleficio su tutti coloro che vi si trattenevano per molto tempo.