In un’intervista rilasciata ieri alla BBC il consigliere del governo libico Abdul Basit Haroun ha rilasciato dichiarazioni preoccupanti per l’Italia e l’Europa: tra i migranti che sbarcano sulle nostre coste si nascondono uomini dell’Isis pronti a colpire una volta giunti nel nostro Paese.
Haroun sostiene altresì che l’Isis stringe accordi con i trafficanti di uomini che organizzano i viaggi della speranza in partenza dalle coste libiche poichè, sfruttando l’impossibilità di riconoscere un terrorista da un migrante, riesce così facilmente a spostare i suoi uomini per organizzare gli attentati che ha in programma a breve in Europa.
Interpellato sulla faccenda, il ministro dell’Interno Alfano fa sapere che i servizi segreti italiani non hanno rilevato tracce che confermino questa notizia, ma “Siamo ugualmente attenti a quanto succede sul fronte delle ondate migratorie, nella consapevolezza che non c’è un Paese a rischio zero e che dobbiamo mantenere sempre un’allerta sempre alta”.
Nonostante la scarsa considerazione del valore attribuito alla vita umana, sembra piuttosto improbabile che l’Isis scelga i barconi stracolmi di migranti e a rischio di naufragio come corsia preferenziale per far arrivare in Italia le sue pedine kamikaze.
Ancora più improbabile che l’Isis lasci trapelare così facilmente notizie su imminenti attacchi terroristici.
Probabilmente credere alla lettera alle dichiarazioni del consigliere governativo libico significa sottovalutare l’astuzia e l’organizzazione del nemico, anche se per lo stesso motivo è importantissimo tenere alta la guardia.
Queste notizie si inseriscono nel contesto del vertice straordinario odierno dell’Unione Europea sul tema immigrazione che vedrà riuniti attorno allo stesso tavolo tutti i ministri degli Esteri degli stati membri.§
Oltre alla preoccupazione suscitata dalle rivelazioni del consigliere libico Haroun, tema fondamentale dell’incontro sarà la ridistribuzione delle “quote migranti”, ossia del numero di stranieri accolti da ciascun paese europeo.
Infatti, il premier francese Manuel Valls, d’accordo con il Presidente Hollande, ha fatto marcia indietro in tema accoglienza immigrati, pur avendo dichiarato neanche una settimana fa attraverso il ministro dell’Interno Cazeneuve che la ridistribuzione dei migranti tra i paesi dell’UE è una cosa normale e giusta.
Inaccettabile la posizione della Francia secondo il rappresentante dell’Unione per gli affari esteri Federica Mogherini, che afferma: “Mi aspetto che gli stati membri, gli stessi che hanno chiesto alla Ue di agire velocemente e efficacemente, consentano all’Europa di essere efficace in questa azione in tutti i suoi aspetti”.
Insomma, è comprensibile la manovra di politica interna del primo ministro francese per rassicurare l’elettorato circa la chiusura delle frontiere francesi agli immigrati clandestini, ma difficilmente condivisibile.
Far parte dell’Unione Europea implica non solo godere dei benefici, ma anche aiutare a risolvere i problemi dell’Europa perchè – nel caso sia necessario ricordarlo ai cugini d’oltralpe – il dramma del traffico di uomini che sbarcano sulle coste italiane non è un problema solo dell’Italia, ma dell’Europa.