Nell’immaginario collettivo, il parco della GAIOLA, rappresenta un angolo di paradiso unico nel suo genere dove, il mare limpido e trasparente, la suggestiva Baia di Trentaremi e il grande banco roccioso della Cavallara, incorniciano un paesaggio costiero tra i più suggestivi del golfo.
Come se non bastasse questo, a renderlo un luogo unico e dal valore inestimabile, il Parco della Gaiola nasconde dietro le quinte, tutto il lavoro di preservazione e tutela dell’Istituto di Ricerca C.S.I. Gaiola onlus
Il Centro Studi Interdisciplinari Gaiola onlus nasce nel 2004 come naturale evoluzione di un progetto di ricerca scientifica, svolto presso la cattedra di Ecologia del Dipartimento di Scienze per l’Ambiente dell’ Università di Napoli Parthenope, nel quale, per la prima volta, è stata eseguita una specifica analisi territoriale sul sistema ecologico marino-costiero di Posillipo nel Golfo di Napoli, al fine di fornire un quadro organico di riferimento per una più consapevole gestione delle sue risorse.
Monitoraggio e conservazione biocenosi marine
Sulla base delle conoscenze acquisite nell’ambito delle prime indagini sul sistema ecologico costiero di Posillipo, il CSI Gaiola onlus dal 2006 effettua attività di monitoraggio delle principali comunità biologiche marine caratterizzanti i fondali dell’Area Marina Protetta, nonché sulla consistenza in termini di popolazione di specie rare e/o protette presenti e sulla presenza di elementi di degrado di origine antropica. Dal 2010 su incarico dell’Ente Gestore cura la pianificazione e realizzazione del piano annuale di monitoraggio biologico-ambientale del Parco. In particolare, grande importanza è stata data allo studio distributivo e quali-quantitativo di biocenosi, facies e specie di rilevanza ecologica in relazione alla caratterizzazione geomorfologica dei fondali ed alle principali criticità sussistenti. A ciò sono stati associati campionamenti microbiologici per monitorare la qualità delle acque del Parco, ed indagini ittio-faunistiche.
Analisi geo-archeologiche
Considerando l’insufficienza di dati disponibili, quasi tutti risalenti ai primi del ‘900, al fine di poter avere un quadro più esaustivo sulle rilevanze archeologiche presenti sui fondali dell’AMP e sulla Variazione Relativa del Livello del Mare (VRLM) , che ha interessato il litorale di Posillipo negli ultimi 2000 anni, il C.S.I. Gaiola onlus a partire dal 2006, sta portando avanti un altro progetto di ricerca, finalizzato all’acquisizione di nuovi dati in ambito archeologico e geoarcheologico sull’area. Oltre a fornire una nuova mappatura georeferenziata delle strutture archeologiche attualmente sommerse, sulla base dei dati acquisiti, si sono effettuate nuove interpretazioni sulla VRLM dall’epoca romana ad oggi sulla costa di Posillipo, fornendo anche nuove basi interpretative sulle origini dell’attuale geomorfologia costiera dell’area di studio in oggetto.
Rilievo Cavità costiere
In continuità con gli studi geomorfologici e geoarcheologici sulla fascia costiera emersa e sommersa di Posillipo si è deciso di concentrare l’attenzione sulla moltitudine di grotte e cavità, per massima parte di origine artificiale, presenti lungo la costa, sia per il loro grande valore storico archeologico, sia in quanto elementi fortemente caratterizzanti del paesaggio costiero. Dopo una prima fase di censimento delle cavità presenti, si è passati al rilievo di dettaglio delle cavità censite ed all’analisi geomorfologica delle stesse nel tentativo di fornire elementi utili relativi al periodo di scavo ed all’utilizzo delle cavità rilevate di maggior interesse. Nel caso delle Grotte di Trentaremi, si è anche proceduto alla caratterizzazione bio-ecologica dei popolamenti di pozza di scogliera presenti all’interno.
Studio dell’avifauna costiera svernante e nidificante
Dal 2005 il C.S.I. Gaiola onlus porta avanti uno studio specifico sulla popolazione di Cormorani Phalacrocorax carbo che, con sempre maggiore abbondanza, frequenta il litorale napoletano per svernare. Durante tale ricerche, sono stati evidenziati i posatoi diurni e notturni, effettuando inoltre uno studio di carattere eco-etologico sullo svernamento della specie in ambiente marino. Negli anni successivi tali indagini si sono allargate allo studio della caratterizzazione ornitologica delle coste dell’AMP acquisendo dati sulle specie svernanti, di passo e nidificanti come il Gabbiano reale (Larus michahellis).
Parallelamente grande impegno è stato infuso nel progetto I Mari di Napoli
Il progetto didattico, denominato I Mari di Napoli, ha come finalità quella di guidare le nuove generazioni alla riscoperta di un universo, quello marino, che malgrado sia onnipresente nella vita e nella storia di una città di mare come Napoli, è troppo spesso ignorato e del tutto sconosciuto a chi quotidianamente ci vive accanto. Il titolo del progetto, preso in prestito da una famosa novella di Matilde Serao, vuole porre l’accento sulle diverse sfaccettature e i diversi valori che possiede il mare della Città di Napoli, da quelli prettamente naturalistici a quelli storico-archeologici.
Differenziato per scuole elementari, medie e superiori, il progetto didattico prevede lezioni in classe, attività laboratoriali presso il CeRD (Centro Ricerca e Divulgazione) del Parco, visite guidate con il battello dal fondo trasparente Aquavision, laboratori di scavo archeologico ed anche attività di seawatching con maschera e pinne per l’osservazione diretta dell’universo marino.
L’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola, con il suo immenso patrimonio archeologico e la straordinaria ricchezza di vita che ne caratterizza i fondali, può considerarsi come un vero e proprio laboratorio ecologico, in cui osservare e toccare con mano lo stretto legame che da sempre sussiste tra l’uomo ed il mare.