Doveva essere un viaggio di routine, uno qualunque, uno dei tanti sostenuti nell’ambito dell’ordinaria amministrazione insita nelle mansioni peculiari del suo lavoro, invece, per Carmine Balzano, quello intrapreso sulla Norman Atlantic a pochi giorni dallo scorso capodanno, si è rivelato un “viaggio maledetto”.
Da quel giorno, in seguito alla tragedia consumatasi su quel traghetto, l’autotrasportatore 55enne napoletano, risulta tutt’ora disperso.
Sono trascorsi ormai 5 mesi e di Balzano ancora non è pervenuta alcuna traccia, né tantomeno le autorità si sono rivelate fin qui in grado di fornire notizie attendibili alla famiglia.
I figli e la moglie, nel frattempo, non hanno mai smesso di sperare e battagliare per riabbracciare il loro amato Carmine, per afferrare un fardello al quale ancorare i pensieri, le supposizioni, l’angoscia, il dolore, al fine di incamerarli verso un epilogo certo, veritiero, attendibile che metta un punto risolutivo all’amara vicenda.
Nel corso dei mesi antecedenti, numerosi artisti ed imprenditori napoletani e non solo si sono stretti intorno alla famiglia Balzano per supportare la loro causa.
Una famiglia provata non solo dall’angoscia per le sorti dell’uomo: i parenti dell’uomo che era in viaggio da Igoumenitsa a Napoli sono anche alle prese con gravi problemi economici, dal momento che Carmine, il capofamiglia, era l’unico a provvedere al sostentamento.
Lo scorso febbraio, spinto dal legittimo e fervido desiderio di ritrovare suo padre o quantomeno reperire indizi utili alle indagini, Mario Balzano, uno dei figli di Carmine, è partito alla volta dell’Albania, per poi tornare a casa con una valigia pregna di rabbia, impotenza, amarezza e desolazione, senza notizie, senza una pista da seguire, senza suo padre, senza nessun briciolo di reperto che potesse condurlo a lui.
È ancora buio pesto per la famiglia Balzano, per la quale, i mesi passano e i problemi legati all’assenza del capofamiglia aumentano, sotto tanti aspetti.
“La nostra situazione attuale è tragica – spiega Luigi, uno dei figli di Carmine Balzano – non sappiamo se nostro padre sia vivo o morto e convivere quotidianamente con i mille quesiti legati alla sua scomparsa, rischia di farci impazzire e consente alla rabbia di lievitare, ogni giorno di più. Ad aggravare la situazione, si aggiunge il problema economico, perché abbiamo serie difficoltà a tirare avanti.”
Una famiglia dimenticata ed abbandonata a sé stessa, al suo infausto ed incerto destino, che barcolla in mezzo ad una tempesta di macerie, proprio come una nave alla deriva, costretta ad osteggiare le molteplici avversità che cela il mare.
Quindi, a nome di tutta la famiglia Balzano, Luigi lancia un appello, l’ennesimo: “Perché a 4 mesi dal naufragio non si sa ancora nulla? Dov’è lo Stato? Perché dinanzi a simili tragedie non sostiene ed aiuta le famiglie?”
Altri interrogativi che si aggiungono alla già copiosa lista e che reclamano una risposta.