“È vietato somministrare cibo ai volatili nonché agli animali randagi“. Recita così un cartello apparso nel comune di Torchiara. A deciderlo i vertici del Comune cilentano di Torchiara; l’amministrazione comunale ha infatti redatto un nuovo regolamento in merito alla somministrazione del cibo agli animali di «strada». Decisione che non è stata accolta in modo positivo dalla cittadinanza.
Non a caso, un cittadino, indignato dal divieto, ha pubblicato la foto di tale cartello su un social network facendo montare la polemica. Tale divieto, si legge è: “al fine di garantire l’igiene e la salute pubblica e prevenire l’emergere di patologie“; motivazione che i più ritengono assurda e insensata.
L’ordinanza, emessa con delibera del 2013, sarebbe illegittima: una disposizione del TAR ne ha infatti annullato una simile nel 2012. “Una vergogna”, “un vero e proprio sopruso” – questi alcuni dei commenti – “Meglio gli animali che non le persone”, “cattiveria gratuita”. “È vero che viviamo in un borgo medievale ma, a quanto pare, qualcuno c’è rimasto nel Medioevo”. Espressioni dei cittadini, inequivocabilmente a sfavore del nuovo regolamento.
In molti, infatti, si sono scagliati contro l’attuale amministrazione, guidata da Massimo Farro, ma la delibera risale a quando a guidare il comune era il predecessore Raffaello Gargano. Dunque, non ci resta che attendere gli sviluppi delle vicenda, e un intervento in merito dell’amministrazione. Nel frattempo volatili e randagi potranno dormire sonni tranquilli: continueranno ad essere sfamati e, si spera, i vigili urbani potrebbero chiudere un occhio.
“Da un Comune che con ha nessuna convenzione con canili, dove negli anni non risultano accalappiati cani, quindi il problema randagismo non dovrebbe esserci. O meglio lo risolve il Comune con il suo divieto – polemizzano alcuni residenti – così i randagi devono morire di fame con i cosiddetti cittadini civili che li avvelenano nella totale indifferenza. Caro sindaco, ha mai visto un cane affamato che elemosina un po’ di cibo con la coda in mezzo alle gambe e con gli occhi della paura? Io si ed è per questo motivo che questo cartello non mi fermerà”.
Nel regolamento c’è anche scritto che chiunque non si atterrà alla nuova disposizione verrà multato: la sanzione amministrativa varia da 50 fino a 300 euro.
“la grandezza di una nazione ed il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui essa tratta gli animali” Diceva Gandhi . In questo caso non è il popolo, ma la volontà di un singolo, che forse dovrebbe prendere nota del fatto che è impossibile parlare di civiltà, quando non si ha a cuore il benessere di tutti gli esseri viventi.