Nicola Cuomo, sindaco di Castellammare di Stabia, ha dichiarato il ritiro delle sue dimissioni (andando dunque contro chi pensava che le nuove elezioni sarebbero avvenute a breve), in concomitanza con l’inizio del suo sciopero della fame.
Teatro di questi annunci ufficiali è stata una conferenza stampa: nel clima di crisi rifiuti, dissociazioni all’interno del Partito Democratico, due inchieste della Procura sul crac della società termale, ha accusato i suoi ex sostenitori di averlo lasciato da solo.
Mancano risposte dal governo e dalla Regione riguardo alla sorte delle Terme di Stabia, dapprima dichiarate fallite, poi chiuse al pubblico e danneggiate dai vandali.
Queste le parole del primo cittadino: «Non mollo perché Castellammare ha bisogno di amministratori e un commissario che venga dall’esterno senza potersi avvalere di assessori, difficilmente in un anno potrebbe affrontare i tanti problemi della città. Chiedo così ai consiglieri comunali di buona volontà un sostegno alla mia amministrazione e al programma. Mi rivolgo ovviamente alle forze di centro e alle liste civiche non certo a Forza Italia o al gruppo di Scelta Civica». E ancora: «Verificherò sul voto del rendiconto se ho in numeri per andare avanti».
Undici i consiglieri che lo sostengono, come Umberto Pane (Lista Uniti per Stabia). Cuomo ha anticipato che ci sarà qualche integrazione al programma elettorale, per trovare un compromesso tra i vari consiglieri che si uniranno al progetto.