L’amore si sa, è una rivoluzione. Quando arriva, sconvolge cicli sonno-veglia, appetiti, libera circuiti emozionali, converte bronci in sorrisi, sovverte ordini e disordini, burocrazie mentali, routine quotidiane, sostituisce lenti opache con sguardi luminosi. E nel momento in cui il partner entra nella nostra vita e noi nel suo mondo, non solo facciamo nuove scoperte, spesso ci scopriamo anche migliori, spinti a dare il meglio di noi per l’altra persona.
Ma non possiamo di certo giustificare qualsiasi gesto con la parola ‘amore’. Certo è lodevole prendersi cura della persona che ci sta accanto, ma lo è altrettanto prendere in carico anche le sue responsabilità? Specie se si tratta di un tentato omicidio?
Questa storia è accaduta sul serio: Una donna per salvare il marito si è autoaccusata di aver accoltellato un indiano 32enne durante una lite. La cosa, però, non ha tratto in inganno le Forze dell’Ordine, che hanno denunciato la donna, una 25enne, e arrestato il coniuge 41enne.
Sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno consentito ai carabinieri di accertare il vero responsabile dell’ accoltellamento. I militari della Stazione di Gravina in Puglia hanno arrestato Pasquale Caprio, di 41 anni, con l’accusa del tentato omicidio di un cittadino indiano di 32 anni, ricoverato in gravi condizioni in ospedale dopo essere stato colpito con 11 fendenti, uno dei quali gli ha perforato il polmone destro. Denunciata in stato di libertà la moglie 25enne per favoreggiamento personale, autocalunnia e lesioni.
Il ferimento è avvenuto nei pressi del centro storico di Gravina di Puglia, durante una lite tra le due coppie di coniugi per futili motivi. All’arrivo dei carabinieri la moglie dell’aggressore si è autoaccusata consegnando il coltello ai carabinieri, ma la sua versione è stata smentita dalle immagini televisive che hanno ricostruito l’esatto svolgimento dei fatti consentendo di accertare le responsabilità del marito.
Un’altra notizia di cronaca purtroppo riguarda ancora una volta una coppia sposata, ma stavolta purtroppo, la moglie ha perso la vita. E’accaduto a Orta Nova, nel Foggiano.
Un uomo ha ucciso la moglie diversi giorni fa, e ne ha vegliato il cadavere sino a giovedì sera quando i figli, che non abitano con i genitori, recatisi nella loro casa hanno scoperto l’omicidio.
Hanno così convinto il padre a costituirsi nella questura di Foggia. Agli agenti il panettiere Domenico Luciano, di 55 anni, ha confessato di aver ucciso Lucia Pompa Palumbo, di 48. L’eventualità che la donna sia stata uccisa il 27 aprile al termine di una lite per gelosia – come da alcune voci – non è stata ancora confermata.
La salma è stata trasportata nell’obitorio dell’ospedale Tatarella di Cerignola dove nei prossimi giorni, su disposizione del pm di turno della Procura di Foggia, Antonio Laronga, si terrà l’autopsia.
Davvero si può arrivare a uccidere “per amore”? In tutta onestà non lo credo possibile. O meglio, si può arrivare a uccidere per amore, si, ma per amore di se stessi. Un perverso, un dannoso, sbagliato amore per se stessi, che trasforma ogni frustrazione in un’onta terribile da lavare con la vendetta e la violenza.