L’alba odierna congeda un sabato sera particolarmente turbolento, l’ennesimo consumatosi a Napoli, lungo le famigerate vie della movida cittadina, quelle pronte ad accogliere migliaia di giovani avventori, affollandosi come solo e particolarmente durante quello che un tempo fu “il sabato del villaggio” sanno esserlo.
Ragazzi, giovani, giovanissimi, stravaganti, scalmanati, discreti, innamorati, in “modalità abbordaggio”. E molto, molto altro ancora. Più che stereotipi, personificano un’infinitudine di sfumature, talvolta capaci di esibire colori più marcati, altre volte più avvezzi nel palesare le sfrontate sembianze della variabile imprevedibile.
Fatto sta che lungo le strade della movida e, in particolare, nelle ore buie che s’intrecciano tra il sabato e la domenica, si rileva, con insistente insorgenza, il verificarsi di episodi in cui sangue e violenza fungono da condimenti essenziali.
Tre giovani sono stati aggrediti e feriti nella notte in due diverse circostanze nel centro storico di Napoli.
La prima vicenda si è consumata in Piazza Bellini, uno dei punti di riferimento più gettonati dai giovani partenopei. Un 19enne è stato colpito da uno sconosciuto con un pugno al volto e poi con una bottiglia di birra. Che si tratti della nuova e bizzarra moda “imposta” dalle stramberie americane o di un’ordinaria “lite del santo sera” nessuno è fin qui ancora in grado di stabilirlo.
Invece, lungo gli angusti vicoli della poco distante Calata Trinità Maggiore, altri due ragazzi di 19 anni sono stati accoltellati alle gambe. Per uno dei due giovani è stato necessario il ricovero presso l’ospedale al Loreto Mare.
Stando agli elementi fin qui emersi, alla base delle liti, vi sarebbero futili motivi.
Non potrebbe essere diversamente, considerando che quelle strade vengono percorse principalmente da giovani animati dalla voglia di divertirsi. Nella maggior parte dei casi.