Non ce l’ha fatta E.D.M., la donna trovata sepolta dai rifiuti nella sua stessa casa. La 50enne viveva in condizioni di estremo degrado, senza luce ed acqua.
Condizioni disperate che, aggiunte a un forte stato di denutrizione, avevano portato al suo ricovero. Dopo quasi tre mesi, la donna è morta in ospedale dove era finita a causa della situazione drammatica rappresentata dalle condizioni in cui viveva. Una situazione che avrebbe inoltre scatenato una forma di depressione tale da indurre la donna a lasciarsi andare.
A lanciare l’allarme furono, lo scorso mese di Gennaio, alcuni vicini che hanno chiamato i vigili urbani, raccontando che erano ormai diversi giorni che non vedevano e sentivano la donna. Dopo aver allertato i servizi sociali, gli agenti sono giunti davanti alla porta dell’appartamento che era appena socchiusa.
Quando: vigili urbani, le assistenti sociali e i medici del Saut, sono entrati presso l’abitazione della donna, hanno assistito a una scena da film dell’orrore. Nell’appartamento in via Pertini, nel rione Pescara, dove la donna viveva con il figlio 20enne, hanno trovato sporcizia ovunque, cumuli di rifiuti che bloccavano il passaggio occupando stanze e corridoi. Avanzi di pasti, cibo scaduto e immondizia che, in locali senza aerazione, produceva un odore insopportabile.
Digiuna chissà da quanto,ridotta a 28 kg di peso corporeo, la donna viveva a letto tutto il giorno, circondata da escrementi umani, spazzatura e buste di plastica. Sola, rannicchiata in un piumone.
E’ stata ricoverata con urgenza per il grave stato di denutrizione. Nei giorni successivi alla scoperta fu ascoltato il figlio, chiedendogli dei chiarimenti. Ma il ragazzo, andato via di casa, raccontò d vivere con la nonna e di «non immaginare questa situazione», aveva detto alla polizia municipale.
Ed è proprio in uno dei letti del nosocomio, che la povera 50enne ha smesso di lottare. Il suo ricovero è durato 3 mesi, nel disperato tentativo di salvarle la vita, tentativo purtroppo fallito.