Dal primo maggio a fine ottobre Expo 2015 mette in mostra padiglioni di moltissimi Paesi del mondo. Quello che sappiamo è che è un evento molto pubblicizzato che probabilmente aiuterà a rilanciare l’economia italiana; quello che ancora non sapevamo sono alcuni numeri che girano dietro questa manifestazione e alcune curiosità difficilmente note a chi non ha ancora prenotato un biglietto per Milano.
Ne abbiamo raccolte alcune in questo articolo…
1. La partecipazione: si stimano 20 milioni di visitatori.
I record, tuttavia, spettano a Shanghai 2010 (con 73 milioni) e Osaka 1970 (64 milioni). I costi (circa 5,4 milioni di euro) vedranno un indotto di oltre 50 miliardi. Secondo il centro studi di Euler Hermes, il Pil aumenterà dallo 0,1% allo 0,4% dal 2012 al 2015.
2. Milano aveva già ospitato l’Esposizione universale nel 1906.
A distanza di 109 anni ritorna nel capoluogo lombardo.
3. Poche garanzie e troppi costi per la presenza di testate giornalistiche all’evento.
La Televisione della Svizzera italiana ha lanciato la notizia di non presentarsi all’evento, in quanto radio e televisioni devono arrivare a Milano con i propri mezzi, scaricare le attrezzature chissà dove, a un corriere che, senza garanzie in materia di sicurezza dei materiali molto costosi, porterebbe il tutto sul posto, chissà quando e chissà a quale prezzo.
4. Fino a 30 mila escort.
L’assessore al Welfare del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, ha dichiarato: «Stimiamo circa 7 mila donne sul marciapiede a Milano, con punte più alte nei fine settimana e il doppio per le fiere. Ma abbiamo segnalazioni che i numeri cresceranno molto di più in occasione dell’Esposizione».
Già ai Mondiali di Germania si erano contate circa 40 mila escort.
5. Il cibo più “strano”.
La maggior parte del cibo presente a questo evento dal titolo “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” sarà Made in Italy, ma tra i piatti più lontani dalla nostra tradizione culinaria si annoverano quelli thailandesi o dello Zimbabwe, come larve giganti, carne di coccodrillo e insetti caramellati. Sono vietate, invece, le specie da noi protette o moralmente inconcepibili come cibo, ad esempio la carne di cane e i datteri di mare.
Tanto cibo e tanti rifiuti: circa 80 tonnellate al giorno e 17 mila in totale. Tuttavia, ciò che rimane sarà donato alle mense della Caritas diocesana.