Napoli. Spicca al rione Traiano, sotto il ponte di via Cassiodoro una meravigliosa opera d’arte a cielo aperto,un murales grande quanto tutta la parete di un cavalcavia che ritrae il volto di Achille Bonito Oliva. Esso porta la firma di una celebrità della Street-art contemporanea, Jorit Agoch,italo-olandese nato e cresciuto a Napoli ,celebre soprattutto nel mondo rap per aver dipinto i più famosi esponenti della scena hip pop tra cui J-Ax e Clementino oltre che per la sua stupefacente capacità di far sembrare foto i suoi graffiti ,frutto dei suoi studi all’Accademia Di Belle Arti di Napoli dove si è laureato con 110 e lode. Sin da adolescente Jorit Agoch ha esplorato il mondo realizzando graffiti in contesti particolarmente rischiosi, arrivando fino in Africa e lasciando la sua firma anche a New York e a Sidney. Famoso il suo ritratto di Eduardo de Filippo che campeggia sulle saracinesche del Teatro San Ferdinando a Napoli.
Questa volta ha deciso di cimentarsi nel ritratto di un personaggio eclettico come Achille Bonito Oliva, critico d’arte e poeta.Classe ’39 ,nativo di Salerno, Oliva ha fatto parte del celeberrimo movimento letterario Gruppo 63 pubblicando due raccolte di poesie “Made in mater” e “Fiction Poems”. Interessatosi progressivamente alla critica d’arte coniò nel 1979 il termine Transavanguardia dando vita all’omonimo movimento artistico i cui esponenti principali sono Sandro Chia,Francesco Clemente, Mimmo Paladino.Per lui la Transavanguardia era anche un fenomeno di costume; l’artista che apparteneva a questa corrente era per lui una sorta di rock star che non disdegnava le interviste e le apparizioni televisive.
A partire dagli anni ottanta , in concomitanza all’insegnamento della Storia dell’Arte contemporanea presso “La Sapienza” di Roma, con le sue mostre ha portato in Italia i più grandi artisti della scena contemporanea e si è dedicato con successo alla redazione di numerose monografie tra cui quella di Francis Bacon,Mario Schifano e Yoko Ono.Nel 1990 ha diretto la Biennale di Venezia intitolata “Punti cardinali dell’arte” e tre anni dopo ha curato la sezione arti visive della stessa.Amante dei film di Totò li considera come una vera e propria guida all’arte contemporanea.
Come è ben noto agli addetti ai lavori Bonito Oliva è il “Narcis0” della critica d’arte italiana tanto che è arrivato a presentare se stesso nudo come opera d’arte al catalogo Bolaffi.