Uno tra i grandi rischi legati all’utilizzo di Internet, è la possibilità di subire truffe di vario tipo.
Dal vedersi infettato il proprio computer con virus informatici al phishing, che consiste nell’invio di e-mail che simulano le comunicazioni ufficiali di una banca e sollecitano il destinatario a comunicare propri dati riservati; dallo spam ai messaggi truffaldini, dalle catene di sant’antonio a certe forme di marketing piramidale, e purtroppo tante altre scelleratezze permesse dal ‘navigare’ in libertà, senza prestare troppa attenzione a cosa digitiamo e quali siti visitiamo dal nostro pc.
A tal proposito un episodio di cronaca: La polizia di stato di Città di Castello ha denunciato in stato di libertà due italiani, un uomo e una donna di 31 e 39 anni originari di Napoli. I due sono stai deferiti in stato di libertà per truffa informatica continuata.
I due individui erano già conosciuti alle forze dell’ordine, per precedenti penali specifici alle spalle, la coppia offriva via internet, lavoro a domicilio. L’investimento iniziale esiguo, di poche decine di euro, ha consentito l’adesione di numerose persone, che in cerca di un guadagno alternativo, inviavano denaro in cambio di presunti lavori da svolgere presso la propria abitazione.
I lavori richiedevano abilità manuali, prevalentemente consistenti in attività di imbustamento e assemblaggio di vari oggetti.
Successivamente, alle persone che avevano aderito, veniva richiesto un ulteriore investimento, nell’ordine dei 100-200 euro, per perfezionare la spedizione del materiale. Dopo l’attesa invano di qualche settimana, il materiale promesso non arrivava, e per gli aderenti risultava impossibile contattare i numeri segnalati.
Facciamo riferimento a qualche decina di truffati, che si sono rivolti al commissariato di Città di Castello per segnalare l’accaduto. Tra questi anche alcuni soggetti, che in conseguenza della perdita del lavoro principale, non avendo altra fonte di sostegno, avevano individuato in questa possibilità, un canale da seguire per poter guadagnare pochi spiccioli.
Le truffe online costituiscono la variante moderna delle più tradizionali truffe contrattuali: si realizzano infatti in occasione della compravendita di beni e servizi su una piattaforma informatica, nell’ambito del sempre più diffuso sistema del commercio elettronico.
Il fenomeno ha assunto un rilievo tutt’altro che marginale, ancorché in un medesimo arco temporale le denunce per fatti di questo tipo siano solo una minima parte di quelle riguardanti il reato di truffa: nell’anno 2012, ad esempio, solo il 5% (455 su 9.190) delle denunce per truffa iscritte a registro presso la Procura della Repubblica, erano state realizzate online.
Le truffe online sollevano complesse questioni che rendono difficoltose le indagini e poco probabile l’accertamento di una responsabilità penale, cosicché l’archiviazione, spesso, è l’unica risposta possibile nella maggior parte dei casi. Fortunatamente non in questo caso specifico, che vede già identificati i truffatori.
Dunque informazione e precauzione sono le parole chiave per potersi muovere agevolmente sul web, riconoscere i pericoli e affidare i nostri dati sensibili solo a chi abbiamo effettivamente deciso di darli in tutta sicurezza.