L’omosessualità: argomento tabù, capace di tessere la fitta e complessa trama di un “abito-tabù”, imbastito di luci ed ombre, ghigni, sogghigni e preconcetti, stereotipi, qualunquismo e pregiudizi del quale un gay, un omosessuale in quanto tale, proprio non riesce a spogliarsi, agli occhi dell’immaginario collettivo. Una zavorra ideologica, culturale, emotiva che rallenta e svilisce il processo di evoluzione sociale verso il quale, il popolo del terzo millennio, sempre più freneticamente, sembra rivolgere sguardo, azioni ed intenzioni.
Frédéric Martel è entrato nei gay bar arabi e nei love hotels di Tokyo, nelle habitaciones cubane e nelle comunità indiane, per raccontare i successi e le sconfitte dei gay, trendy a New York e condannati a morte in Iran. Un racconto coloratissimo, drammatico, pieno di vita. Il movimento gay è in marcia ovunque nel mondo.
Le sue lotte conoscono successi decisivi e tragiche sconfitte. Negli Stati Uniti il matrimonio gay è un cavallo di battaglia democratico. In Iran l’omosessualità è punita con la pena di morte. In America Latina diverse capitali si battono per la diversidade sexual. In Cina, Sudafrica, India, Cuba sono state vinte grandi battaglie. Frédéric Martel ci racconta il suo viaggio attraverso gli stili di vita gay dei cinque continenti. E ci mostra da un lato una gay way of life globale, partecipe delle stesse sensibilità e delle stesse conquiste, dall’altro una miriade di declinazioni della cultura gay, profondamente intrecciate alle peculiarità delle tradizioni locali, alle difficoltà incontrate di paese in paese, ai tanti significati che la libertà sessuale può assumere nel mondo. Se l’immaginario gay nordamericano ha alimentato per decenni la coscienza degli attivisti di tutto il pianeta, un panorama di inesauribile ricchezza si distende tra le serate di tango gay a Buenos Aires e le feste di samba a Rio, le habitaciones di Cuba e le squadre gay di dragon boating a Singapore, i love hotels di Tokyo e il movimento gay arabo, col suo costante riferimento al sensuale lirismo del poeta medievale Abu Nuwas. Martel ci restituisce questi mille volti e queste mille lotte, dando voce a un’affascinante, complessa armonia di differenze. Lunedì 20 aprile, alle ore 19, presso l’Institut Français de Naples, Frédéric Martel presenterà il suo libro “Global Gay” panorama della «questione gay» nel mondo, in collaborazione con Arcigay Napoli e Poetè. Nell’ambito della presentazione, Frédéric Martel dialogherà con Claudio Finelli sull’evoluzione della società francese ed italiana, dopo l’approvazione del matrimonio per tutti in Francia e di fronte alle evoluzioni in corso in Italia, mentre Cristina Donadio leggerà brani tratti da Global Gay.
Frédéric Martel (1967) è un sociologo ricercatore francese, autore di nove libri, tra cui il best-seller Mainstream: On the Global War on Culture and Medias (Flammarion, 2010) tradotto in venti paesi. Ha redatto articoli per Newsweek, New Yorker e New York Times, è responsabile del programma radiofonico “Soft Power” sull’emittente nazionale pubblica francese (France Culture / Radio France) ed è membro di “Una nuova narrativa per l’Europa”, la task force culturale del presidente della UE. Come attivista LGBT, è stato coinvolto in numerose associazioni ed è stato uno degli artefici della legislazione per le unioni civili per il governo francese (1998-1999) e ha scritto molti articoli sul matrimonio omosessuale in Francia. Il suo ultimo saggio, Global Gay (Feltrinelli), è già stato tradotto in sette lingue, tra cui l’italiano: un racconto coloratissimo, drammatico, pieno di vita, già trasformato in Francia in un documentario.