Ieri mattina, dopo il suo breve e intenso tour americano, il presidente del governo, Matteo Renzi, dedica delle ore importanti a Napoli, alla Campania e alle sue numerose problematiche.
Il palcoscenico di questa visita è la città di Pompei, un luogo scelto appositamente dal premier nell’ottica della promozione di Milano Expo 2015, al via tra pochissimi giorni. Qui Renzi si esprime a 360 gradi su vari temi come la recente decisione di chiusura della Whirpool-Indesit a Caserta, le prossime elezioni regionali in Campania e, ovviamente, il rilancio culturale di Pompei.
Qui di seguito riportiamo i punti salienti della mattinata “Renziana” a Pompei: verso le ore 9, Renzi arriva nella cittadina archeologica accompagnato dal Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martini, e dal Ministro della Cultura, Dario Franceschini. A loro si uniranno successivamente Francesco Nicodemo, dirigente del Pd, l’eurodeputata Pina Picierno e la deputata Assunta Tartaglione. Non appena il Premier arriva agli Scavi per dare inizio al suo sopralluogo, ecco che viene quasi bloccato da alcuni lavoratori della Whirpool-Indesit che, di fronte a Porta Stabia, hanno cercato in modo del tutto pacifico un confronto con Renzi per quanto riguarda la loro delicata situazione. Renzi ha ascoltato con calma ed attenzione le parole dei manifestanti ed ha promesso a quest’ultimi che contatterà personalmente i vertici dell’azienda e si impegnerà nell’apertura di un tavolo al Ministero del Lavoro poiché “Caserta non può perdere 815 posti di lavoro”.
Dopo questo breve incontro, Renzi saluta il Presidente della Regione Campania uscente, Stefano Caldoro, il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e il primo cittadino di Pompei, Nando Uliano. Ma è con Vincenzo De Luca, attuale sindaco di Salerno e candidato Pd per le elezioni regionali, con il quale Renzi si intrattiene più a lungo: testimoni riferiscono che tra loro c’è stato un lungo colloquio cordiale accompagnato da numerosi cenni complici e strette di mano, a testimonianza della fiducia che il Premier ripone in De Luca in vista delle imminenti elezioni.
Alla fine di questi incontri, Renzi accede agli Scavi per un “giro turistico”, il Premier si sofferma maggiormente all’interno della Villa dei Misteri, riaperta meno di un mese fa, che, a suo dire, l’ha lasciato del tutto “estasiato”. In questo tour Renzi è stato accompagnato da Franceschini e, insieme, hanno tenuto a precisare l’importanza del recupero degli Scavi. Ecco quanto detto dal Ministro della Cultura: “E’ importante che il presidente del Consiglio sia qui, perché abbiamo bisogno di recuperare un pò di orgoglio nazionale. Qui a Pompei è stato fatto un lavoro silenzioso e difficile per invertire la tendenza. Quest’anno gli Scavi sono aumentati di circa 200mila i visitatori, ci sono stati 63mila visitatori in più rispetto allo scorso anno nel periodo di Pasqua e Pasquetta”.
Anche il Premier si esprime sul patrimonio culturale di Pompei e sulle problematiche che da anni lo attanagliano: “E’ la prima volta che mi reco qui e sono rimasto affascinato da tanta bellezza. Qui non c’è solo il passato dell’Italia, qui c’è un pezzo di futuro. Molto è ancora da fare e il lavoro che stiamo svolgendo va ulteriormente verificato, bisogna continuare sempre più e sempre meglio a fare i controlli: non vorrei essere nei panni di chi ha rubato e di chi ruba perché quest’anno la cosa chiara è che, girando pagina, dobbiamo capire che chi ruba non ruba solo soldi al nostro Paese, ma anche cultura e un pezzo di futuro d’Italia e quindi merita una pena doppia. Per questo motivo, sulla corruzione abbiamo deciso di aumentare le pene, qualcuno ha detto che ‘giuridicamente non regge’ ma moralmente sì“.
Alla fine del discorso tenuto nel Quadriportico dei Teatri, all’interno degli Scavi, dove il Premier a messo a fuoco tutti questi punti (portando le sue riflessioni anche su aspetti internazionali e sugli scopi che l’Expo dovrà raggiungere), c’è stato anche il tempo di un altro breve incontro con De Magistris, all’interno degli Uffici della Soprintendenza, mettendo al centro dell’attenzione la questione di Bagnoli. Alla fine di tale colloquio, De Magistris afferma di aver ribadito con forza il suo “no” al commissariamento di Bagnoli: “E’ stato un incontro importante, e abbiamo sottolineato, non solo per la città di Napoli ma per tutti i sindaci, l’insopportabilità dei tagli. Una riforma, come quella delle città metropolitane, nasce senza risorse e, quindi, già con le gambe spezzate”. Le posizioni di Renzi e De Magistris restano, dunque, distanti.
Si conclude così la mattinata “Renziana” agli Scavi di Pompei, dove il Premier ha cercato di dare una marcia in più a delle situazioni che meritano sicuramente maggior lustro, in attesa di un definitivo riscatto da parte delle cultura, del lavoro e della sicurezza di Napoli e dell’intera Campania.