Far diventare lo Stretto di Messina patrimonio dell’Unesco. Questa è la proposta delle amministrazioni di Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria che, insieme a sindaci di altri comuni di entrambe le sponde e associazioni ambientaliste, hanno firmato sulla nave di Rfi Messina, un protocollo comune e un accordo preliminare per chiedere il riconoscimento dello Stretto quale patrimonio dell’Umanità
È partita alle 9.30 dal porto storico, la nave Rfi Messina, con a bordo la delegazione siciliana che ha poi raggiunto Villa San Giovanni per le celebrazioni dell’avvio ufficiale dell’iter per la dichiarazione dello Stretto come patrimonio dell’Unesco.
Un’occasione importante per cementare l’unione civile e politica tra le due sponde. E’ stato siglato il protocollo che rappresenta la base morale e procedurale per il raggiungimento dell’obiettivo, ma la mattinata è stata lunga ed intensa.
Un’operazione che si riassume nello slogan “Lo Stretto che unisce” e che vuole vedere il tratto di mare tra le due regioni come elemento di unità e non di divisione.
Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà ha sottolineato: “Oggi iniziamo a scrivere una storia importante per le nostre città. Non possiamo accontentarci, dobbiamo dare il via ad un’azione sinergica e migliorare i collegamenti attuali tra le due sponde per avere una vera continuità territoriale, iniziando così a ragionare come se fossimo un’unica città dello Stretto. Dobbiamo avere progetti comuni mettendo da parte gelosie e campanilismi, puntando ad avere una voce unica nel tavolo politico nazionale per chiedere i nostri diritti”. Dello stesso avviso il sindaco di Messina, Renato Accorinti che ha affermato: “Oggi si realizza un mio grande sogno: noi inseguiamo le utopie perché queste hanno cambiato la storia.”
Il protocollo prevede anche tutta una serie di intese in campo sociale, culturale nel settore dei trasporti, della sanità e dell’istruzione, per rendere effettiva l’integrazione territoriale dell’intera area, che in prospettiva si candida a diventare punto di riferimento culturale ed ambientale con un marchio di prestigio come quello dell’Unesco, organizzazione alla quale sarà rivolta presto una richiesta di candidatura.
Tra gli obiettivi dell’intesa c’è la tutela e la valorizzare del patrimonio naturale, paesaggistico, storico ed archeologico dell’area dello Stretto, promuovendone ogni azione per ottenere il riconoscimento da parte di organismi nazionale e sovranazionali. Il fine è anche quello di moltiplicare gli scambi e le sinergie in campo culturale, economico e sociosanitario, e promuovere il turismo in un sito unico al mondo attraverso un’azione sinergica tra tutti gli attori sociali dell’area.
Motore dell’iniziativa, Tonino Perna. Reggino, chiamato dal sindaco Renato Accorinti a far parte del suo esecutivo proprio nell’ottica di abbattere le barriere e i campanilismi tra le due più grandi città dello Stretto.
Dunque non ci resta che sperare positivamente, affinché si possa iniziare a vivere il braccio di mare tra Calabria e Sicilia come un elemento unificante e vettore positivo sul piano culturale ed economico.