Tempi duri per la Mozzarella di Bufala campana DOP.
Terremoto al vertice del Consorzio di tutela dell’ “oro bianco”, dopo la pubblicazione dei dati dell’indagine di mercato di San Paolo Intesa da parte del “Corriere del Mezzogiorno”: nel 2014 il calo delle esportazioni ha toccato il 36,2 per cento, pari a una contrazione del fatturato di 63 milioni di euro.
Risultati che screditano un prodotto importante per l’economia italiana, a pochi giorni dall’inizio dell’ Expo di Milano tra l’altro, e che si cerca in tutti i modi di internazionalizzare.
Il presidente del Consorzio Domenico Raimondo non ci sta e afferma: “Già a fine gennaio, quando leggemmo i primi dati pubblicati sui giornali a proposito dello studio di Intesa San Paolo, inviammo al centro studi di Intesa una mail, nella quale chiedevamo di conoscere quali fossero le fonti dalle quali erano stati desunti quei dati. Purtroppo a quella mail non abbiamo mai avuto alcuna risposta”.
Nello specifico, il presidente Raimondo contesta che lo studio portato avanti da Intesa San Paolo si riferisca a tutta la filiera della produzione di mozzarelle da latte bufalino e non specificamente a quella del comparto dop.
C’è da dire, però, che una diminuzione del valore unitario della Mozzarella di Bufala nel 2014 è comprensibile, considerata la massiva campagna mediatica negativa circa la questione della terra dei fuochi e la crisi economica generalizzata.
A questa polemica si aggiunge la dimissione di quattro membri del Cda del Consorzio di tutela: Lino Fierro, titolare dell’«Antica Casearia Fierro» di Aversa, Marco Garofalo del «Il Casaro del Re» di Capua, Luigi Griffo del «Caseificio Spinosa» di Castel Volturno e Giuseppe Buonanno del «Caseificio Principe» di Qualiano, tre produttori casertani, dunque, uno napoletano.
Le lettere di dimissione restano segrete e quindi anche i motivi del gesto di protesta dei consiglieri, probabilmente c’è disaccordo tra i membri del Cda sulla gestione dei fondi: pare che la stragrande maggioranza di essi siano stati destinati all’attività di promozione dell’ Expo.
Un ulteriore problema è rappresentato dalla scelta dei nuovi consiglieri del Consorzio che, secondo il regolamento interno, devono essere scelti da quelli in carica che attualmente sono in maggioranza salernitani.
In conclusione, questa situazione sembra inclinare l’asse Caserta- Salerno, favorendo i produttori di una sola delle due massime aree di lavorazione della Mozzarella di Bufala DOP, e sfavorisce le sorti di uno dei prodotti italiani più apprezzati nel mondo.