Una storia che fa riflettere su quanto la fiducia si stia trasformando in un rischio, in cui pochi vogliono incorrere. L’inganno, come uno spaventoso mostro, si cela nei nascondigli più improbabili, nel caldo affetto della famiglia, nelle scuole, tra le mura di un sicuro studio medico. Da questi nascondigli sbucano gli orchi, pronti a ingoiare nelle proprie voraci fauci deboli vittime innocenti. Cresce la rabbia, lo sconcerto quando le vittime sono fragili bambini, creature incapaci di odiare, inconsapevoli di quanto il Mondo sia ben lontano dalle fiabe che hanno colorato la loro infanzia. Su questi si è sollevata la cupa ombra della gretta libidine di un pediatra di Milano, M.L., di 55 anni, che ha abusato in dieci anni di undici bambini di età non superiore ai 14 anni.
Condannato a 8 mesi già nel 2006 per detenzione di materiale pedopornografico e arrestato nel 2014 per violenza sessuale su minore, il pediatra avrebbe continuato ad esercitare la propria professione, spacciandosi per psicoterapeuta. Le indagini condotte dal commissariato di Lorenteggio, in collaborazione con la Squadra Mobile e coordinate dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Cristian Barilli, hanno portato alla luce gli abusi da parte del pediatra su undici bambini, tra i quali uno di soli due anni. Presso un’abitazione in Svizzera del dottore sono stati rinvenuti materiali pedopornografici, prodotti dallo stesso durante le sevizie.
Con l’accusa di violenza sessuale, detenzione e produzione di materiale pedopornografico e atti persecutori, il pediatra è ora imputato con rito abbreviato.
Secondo quanto appreso il dottore lavorava presso una clinica milanese come pediatra, nonostante avesse alle spalle un richiamo disciplinare e una condanna per reati attinenti alla pedofilia.
L’Ordine dei Medici punta il dito contro la Magistratura. Un anno fa, in occasione dell’arresto del pediatra, Alberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, ha dichiarato: “Non sappiamo ancora se l’Ordine di appartenenza è il nostro, non ci è arrivata alcuna notifica in merito e nessuna notifica è arrivata nemmeno nel 2006″, lamentando la scarsa comunicazione da parte della Magistratura: “Purtroppo, quando succede che a carico di un iscritto all’Ordine viene aperto un procedimento penale, non sempre l’Ordine viene informato”.
Un caso che purtroppo non è isolato. Molte sono gli abusi perpetrati da uomini ”degni di fiducia” e taciuti per timore o per ignoranza. Episodi che gettano un’immortale e oscura consapevolezza nelle vite delle vittime, spegnendo per sempre la luce nei loro sguardi.