Nel linguaggio corrente si usano spesso termini specifici che vengono utilizzati come sinonimi, ma che proprio sovrapponibili non sono!
Ad esempio, si usa parlare di “suggestione” e di “messaggi subliminali” o ancora di “messaggi mascherati” come fossero più o meno la stessa cosa.
Di sicuro, ciò che li accomuna è la loro scarsa “serialità”, cioè l’impossibilità per la coscienza di tradurre tutti questi segnali in una sequenza logica e, diciamo così, di lettura “aristotelica” del loro significato: è impossibile infatti applicare a questi stimoli alcun principio d’identità o di non contraddizione.
Procediamo con ordine.
Cos’è la suggestione?
Si tratta di un segnale che originariamente viene percepito bene dalla nostra coscienza, ma che viaggia con un involucro emotivo potente, tanto da introdursi attraverso la coscienza stessa ben oltre i suoi confini per penetrare nel nostro mondo emozionale ed inconscio, andando ad agitare le acque più profonde del nostro essere.
Un esempio: quando andiamo al cinema siamo perfettamente coscienti di trovarci di fronte ad uno schermo su cui vengono proiettate immagini precostruite da una regia, una scenografia, una fotografia ecc…Eppure, nonostante ciò, si verifica il paradosso: tutti noi, pur conoscendo l’irrealtà della situazione, siamo pronti a commuoverci, a ridere, a provare paura…Gli stimoli che riceviamo vengono riconosciuti fasulli a priori dalla nostra coscienza, ma sono così emotivamente pregnanti che facilmente colpiscono il nostro mondo immaginario ed inconscio.
Un “segnale mascherato” è invece uno stimolo che si trova ai margini della nostra coscienza, di cui ci possiamo accorgere con una certa attenzione, ma che più facilmente sfugge al nostro controllo. Rimanendo sempre all’interno del contesto cinematografico di cui sopra, chi ha una certa età si ricorda bene di come, soprattutto negli anni’70, abbondassero scene in cui gli attori mostravano pacchetti di sigarette di cui era evidente la marca, cartelloni pubblicitari che nel film parevano transitare per caso, pompe di benzina in cui il marchio del combustibile era ben leggibile e così via…Quasi tutti si accorgevano di quei messaggi, anzi, si faceva spesso dell’ironia sulla sfacciataggine della loro presenza ma…dopo un po’, presi dalla trama e dalla…suggestione del film, ci si scordava di avere letto quei messaggi inequivocabili. Insomma, tutto veniva apparentemente dimenticato …fino a quando, entrando da un tabaccaio, ci veniva in mente di provare una nuova marca di sigarette e guarda caso il primo nome di riferimento era quello che avevamo visto nel film.
Sui “segnali subliminali” si discute ancora a lungo.
Per molti studiosi sono inverosimili e credere alla loro efficacia è un po’ come credere ai racconti di chi viene rapito dalle astronavi aliene!
Questi segnali sono talmente rapidi che la nostra coscienza non fa in tempo a registrarli: qualsiasi stimolo che viaggi al di sotto della soglia di un quarto di secondo (1/250 millesimo di secondo) non può essere percepito dalla coscienza ma potrebbe essere ugualmente catturato dal nostro cervello ed immagazzinato nell’inconscio e lì essere “stoccato” con la possibilità che il medesimo segnale possa, prima o poi, risalire nell’ambito della coscienza ed influenzare il nostro comportamento. Uno dei più famosi esperimenti (ma che non bastano tutt’oggi a significare una statistica scientificamente attendibile) fu condotta agli inizi degli anni 2000 da Drew Westen, uno psichiatra che fu “spin doctor” presso i politici democratici (lo “spin doctor” è quello psicologo che dice ai politici come dire le cose, come vestirsi, come gesticolare, come guardare la camera ecc…). Egli preparò un video in cui un falso candidato presentava sé stesso e cercava di rendersi credibile: in una metà di questi video tutti uguali compariva reiteratamente per un millesimo di secondo la scritta “RATS” ( =topi), mentre nella seconda metà compariva per lo stesso tempo la scritta “STAR” (=stella, il contrario di “rats”).
Ebbene, coloro che visionarono il primo video ebbero in maggior parte l’impressione che il candidato non fosse all’altezza della situazione, mentre chi aveva visionato il secondo video ricevette l’impressione opposta.
Comunque sia, io stesso ho nascosto nel mio scritto un messaggio mascherato che vi invita subdolamente a farmi un bonifico sul mio conto bancario (anch’esso subliminalmente disseminato ad arte…) per cui se improvvisamente dovessi arricchirmi vi farò sapere che questi messaggi subliminali…. funzionano davvero!
Riccardo Talamazzi