A Boscoreale, in provincia di Napoli, giacciono le antiche spoglie che danno luogo all’Antiquarium: un museo di tipo archeologico, nel quale lo scorrere del tempo si è arrestato al 79 d.C., anno dell’eruzione del Vesuvio. Le sale della struttura, dove sono conservati reperti provenienti da diversi siti, tra Pompei, Ercolano, Boscoreale, Stabia e Oplonti, ricostruiscono gli ambienti del I secolo d.C., dalla natura alle atmosfere casalinghe, in un viaggio a ritroso, alla scoperta degli usi e dei costumi delle antiche civiltà vesuviane.
L’Antiquarium di Boscoreale, inaugurato dalla Soprintendenza archeologica di Pompei nel 1991, prevede un percorso che si sviluppa in un corridoio tappezzato di immagini che descrivono l’evoluzione, nei secoli, del bosco e della palude del Sarno; l’itinerario si dirama infine in due sale, la prima, nella quale sono esposti reperti che ripristinano la tipologia di flora e di fauna del territorio vesuviano, quasi del tutto scomparse, colloca sullo sfondo di una natura ormai dissolta nel tempo, gli oggetti di uso comune, dall’agricoltura, alla cosmesi, utili a illustrare la quotidianità della vita condotta dagli antichi abitanti della zona. Tra i preziosi oggetti in esposizione particolare importanza assume il calco in gesso, con tanto di collare, realizzato su uno scheletro di cane durante lo scavo della Domus di Vesonius Primus a Pompei nell’Ottocento.
Nella seconda sala sono raccolti oggetti provenienti dalle diverse ville romane, come una tazza in ceramica della Villa Regina e altri reperti delle diverse domus romane riportate alla luce nella zona di Boscoreale.
L’Antiquarium costituisce un’oasi di cultura, nella quale campeggia la storia della civiltà romana che ha abitato quelle zone nella fase precedente alla catastrofica eruzione del Vesuvio, grazie alla quale, paradossalmente, è giunto fino a noi la grande mole di testimonianze di una società altrimenti inesorabilmente coperta dal tempo e dalla lava.