Domenica scorsa circa 1000 migranti sono sbarcati in Italia, di cui 208 a Focà, frazione di Caulonia (RC).
Uomini, donne e bambini con il volto scavato dalla sofferenza di almeno una settimana passata a bordo di un peschereccio gestito da tre scafisti egiziani di 27 anni. Probabilmente gli immigrati si saranno sentiti anche fortunati ad essere riusciti ad arrivare sani e salvi in Italia, ma le loro speranze si sono presto scontrate contro il muro di dissenso di un gruppo di cittadini di Focà schierati davanti alla struttura di prima accoglienza che avrebbe dovuto ospitarli: la scuola elementare Borsellino- Falcone. I cancelli della scuola sono stati chiusi, per la precisione saldati a fuoco per renderne impossibile l’apertura, come segno di protesta da parte di alcuni dei genitori dei bambini che frequentano quell’istituto.
Il rappresentante dei genitori in seno al Consiglio d’Istituto, Giampiero Vigliarolo, ha dichiarato: «Gli immigrati non entrano dove studiano i nostri figli, abbiamo solo tutelato i nostri bambini».
Dall’ altro lato, il sindaco Riccio ha sottolineato che quello cauloniese «è stato sempre un popolo generoso che ha conosciuto sulla propria pelle il dramma dell’emigrazione ed è quindi particolarmente predisposto a comprendere chi arriva nella nostra terra, perché in fuga da guerre, carestie e sofferenze». E aggiunge: «I pochissimi facinorosi che si sono radunati dinanzi alla scuola, non più d’una ventina, per impedire di allocare i migranti all’interno della stessa, vanno compresi in quanto persone fragili, ma non rappresentano né Caulonia, né la civilissima frazione di Focà. Tra loro solo qualcuno era in perfetta malafede e animato da sentimenti razzisti e provocatori. Nella stragrande maggioranza si tratta di persone permeabili ai pregiudizi diffusi da parte di una martellante campagna mediatica che, molto spesso, diffonde paure ed ostilità nei confronti degli immigrati».
Siamo l’Italia che esporta il “Modello Lampedusa” come esempio positivo di accoglienza degli immigrati clandestini per gli altri Paesi europei e che può contare sulla solidarietà di migliaia di volontari che fanno tutto ciò che è nelle loro facoltà per aiutare queste persone che arrivano sulle nostre coste in condizioni drammatiche, ma siamo anche l’Italia xenofoba che sbatte letteralmente i cancelli in faccia agli stranieri.
Prima ancora di parlare di razzismo o di pregiudizi dovuti alla pressione dei media però, perchè non provare a porsi delle semplici domande: quella dei flussi migratori non è un’emergenza recente ma presente da anni, perchè invece di sistemare temporaneamente queste persone in una scuola elementare non si è pensato, ad esempio, di usare una delle tante strutture chiuse, magari nuove e mai utilizzate che abbondano in Italia?
Il miliardo di euro all’anno stimato dal Ministero dell’ Interno per far fronte al problema dell’immigrazione perchè non viene utilizzato per costruire nuove strutture di prima accoglienza, visto che quelle esistenti attualmente non ospitano, ma sarebbe più appropriato dire contengono, un numero a volte triplo di persone rispetto alla loro capienza?
E’ evidente che urge una riforma dell’intero sistema di accoglienza in Italia, dalle norme giuridiche agli aspetti più pratici, e urge farlo in fretta, considerando che l’ Unione Europea ha emanato delle direttive che il nostro Paese dovrà recepire entro luglio prossimo.