Ci sono foto che fanno il giro del mondo e raccontano storie di drammatica realtà. Lo scatto che raffigura Hudea, è eloquente. La bambina di origine siriana, ha 4 anni. Ha affrontato un percorso di circa 150 chilometri per raggiungere un campo profughi. Si è lasciata alle spalle la casa di Hama, per dirigersi ad Atmeh, nel nord del Paese. Superstite di guerra, con la mamma e due fratellini, Hudea è in realtà una bambina sfollata.
La fotografia scattata da Osman Sağırlı, ritrae la sofferenza di questa piccola fanciulla. Hudea ha lo sguardo malinconico, rassegnato, perché la guerra in Siria l’ha privata di un futuro. L’innocenza della bimba di 4 anni, è andata perduta. Davanti alla macchina fotografica, la bimba alza le mani in segno di resa. Pensa si tratti di un’arma che le farà del male ed ha paura. Non ha mai visto un obiettivo e crede sia simile a un fucile o altro che intende freddarla.
Hudea prova disagio ed è terrorizzata. Ha lo sguardo spalancato e si morde le labbra per trarre forza e arrestare il tremolio derivante dall’angoscia della paura bellica. L’immagine denuncia la violenza psicologica ai danni di una fetta d’umanità che non conosce gioia. Immortalata da un reporter turco a gennaio, la foto racconta gli orrori della guerra. Condivisa su Twitter, ha poi ottenuto ben 20mila retweet.
Le vittime della guerra in Siria sono tante. Secondo l’Unicef sarebbero 5.6 milioni i bambini siriani che hanno bisogno di assistenza umanitaria. Hanno perso casa, famiglia e speranza. Ognuno per loro è nemico, perché la guerra toglie i sorrisi e spinge i piccoli ad aver paura di tutto.