Appartengono a Marcello Dell’Utri, i 20 mila volumi antichi sequestrati dai carabinieri a Milano: l’ex manager è indagato con l’accusa di ricettazione ed esportazione illecita all’estero di opere d’arte.
Ventimila libri antichi e documenti datati tra il 1400 e il 1800; il sequestro è avvenuto in parte nella biblioteca della sua Fondazione, in via Senato, attualmente chiusa, e in parte presso un magazzino di deposito, l’Opencare in via Piranesi.
Oltre a Dell’Utri sono indagati, con le stesse ipotesi di reato, alcuni ex dirigenti della Fondazione Biblioteca di via Senato, attualmente chiusa, che era stata creata dall’ex senatore, appassionato collezionista di libri.
Le indagini, tuttora in corso, hanno consentito di accertare la presenza di “opere asportate, in epoca e con modalità ancora ignote, da biblioteche pubbliche ed ecclesiastiche insistenti sull’intero territorio nazionale”.
Dei 20 mila volumi, circa 3 mila farebbero parte del ‘sancta sanctorum’, la collezione privata di Dell’Utri, tenuta nelle sue pertinenze con libri rari anche del XV Secolo. Il sequestro è partito da un’indagine condotta nel 2014 dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Monza, che in questi mesi hanno compiuto accertamenti sulla provenienza dei volumi.
Operazione iniziata oltre un anno fa dai carabinieri, nata dalla vicenda del saccheggio della storica biblioteca dei Girolamini, nel centro antico di Napoli, dalla quale furono sottratti migliaia di libri, molti dei quali di inestimabile valore che in questi mesi hanno compiuto accertamenti sulla provenienza dei volumi.
Secondo il pm di Milano che ha coordinato l’inchiesta, Luigi Luzi, non sono però stati trovati collegamenti con i volumi sequestrati all’ex senatore.
Ancora una volta, dunque, l’ ex senatore Pdl Dell’Utri si troverebbe nei guai, attualmente in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.