Nella notte dello scorso sabato,un giovane di 26 anni, Antonio Taranto, ha trovato la morte sulla strada di ritorno da una serata trascorsa in discoteca.
L’omicidio sarebbe avvenuto intorno alle 04.00 di notte, nell’androne di una palazzina popolare ubicata in Piazza Adolfo Lento, nei pressi di Via Popilia. Taranto sarebbe stato raggiunto da un gruppo di persone e che hanno esploso il colpo di pistola che ha freddato alle spalle la vittima. A dare l’allarme alcuni abitanti dello stesso palazzo. All’arrivo della polizia, il giovane è stato soccorso, ma è morto durante il trasporto in ambulanza.
Forse una lite scoppiata in discoteca, il movente dell’omicidio di Antonio Taranto, sul quale indagano gli agenti della Squadra Mobile di Cosenza. Sono state sentite le testimonianze di amici e conoscenti della vittima, allo scopo di risalire agli eventi che hanno preceduto il delitto.
Sale per ora a tre il numero degli indagati, ma non per omicidio. I carabinieri hanno concentrato le loro indagini su uno dei componenti del gruppo con il quale Taranto avrebbe avuto il litigio in discoteca; l’uomo ha negato di fronte al pm di aver discusso con la vittima. Accusato di false attestazioni, l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Oggetto di indagini è stata anche la coppia di coniugi che ha allertato la polizia a seguito dell’omicidio. Sul pianerottolo del loro appartamento sono state rinvenute tracce di sangue. L’abitazione dei due coniugi è stata posta sotto sequestro ed esaminata dalla polizia scientifica.
Antonio Taranto lascia un grande vuoto nelle vite di familiari e amici. ”Lo squalo”, come lo chiamavano i suoi compagni, amante delle moto e dei cani, si inserisce nei molti casi di liti finite nel sangue, serate in discoteca che troppo spesso si concludono nel peggiore dei modi, lasciando chi resta nel più totale sconforto.