Pompei- E’ stata già resa nota la riapertura al pubblico della Villa dei Misteri con i suoi meravigliosi affreschi dopo quasi due anni di restauri.“Una perla che stiamo restituendo al mondo” secondo il ministro Franceschini, che ha inaugurato e presentato il sito alla stampa insieme al soprintendente Massimo Osanna.
Costruita nel II secolo a.C circa. nella zona suburbana di Pompei, ebbe il suo periodo di splendore nell’età augustea, quando furono realizzate le decorazioni più belle costituite dalla celebre metallografia e da pannelli figurati. Il vero spettacolo è nella stanza centrale dove è rappresentata una cerimonia dionisiaca, descritta sequenza per sequenza. Diverse sono state le interpretazioni per questo ciclo pittorico; a tal proposito, l’archeologo Varone spiega “ sono momenti di vita in cui la realtà si confonde con il mito in una dimensione sacra”. E’ da notare il valore metaforico implicito in ciascuna “tranche”: “le pitture della Villa dei Misteri esprimono ansia di trasumanare, di andare oltre i limiti che la natura ci pone”. Ed è proprio questo che affascina il visitatore: la rappresentazione di un mondo sospeso tra sacro e profano, tra vita quotidiana e riti misterici.
La riapertura di questo importante sito è motivo d’ orgoglio per tutta l’Italia. A tal proposito, il ministro Franceschini si è espresso così:”Oggi abbiamo voltato pagina” alludendo all’ottimo servizio reso dai restauratori nell’ambito del Grande Progetto Pompei e del programma di manutenzione ordinaria. Il ministro ha parlato di risultati “tangibili” riconosciuti anche dall’Unesco. Proprio per migliorare ancora di più le condizioni di uno degli “edifici più significativi al mondo” , verranno richieste ulteriori risorse all’Ue, anche se, per ora,” si sta rispettando la tabella di marcia”.
Da segnalare è il fatto che gli scavi di Pompei resteranno aperti anche a Pasqua e Pasquetta. E la domenica di Pasqua, l’ingresso sarà totalmente gratuito, essendo la prima domenica del mese.
In una conferenza a Firenze tenutasi nell’ambito dell’Expo 2015, il ministro alla Cultura ha dichiarato:” Pompei è la metafora di questo paese. Lo stesso giorno in cui si staccó un pezzo di intonaco, gli ispettori dell’unesco pubblicarono una relazione in cui promuovevano a pieni voti i lavori a Pompei […]. Chiamai tutti i direttori dei telegiornali per comunicar loro che accanto alla cattiva notizia, ce n’era una buona. Ma ovviamente alla buona notizia non fu dato risalto”. Secondo il ministro Franceschini, dunque, è ottimo criticare ciò che non va e protestare quando c’è una scarsa attenzione al nostro patrimonio culturale, ma a volte “un po’ di orgoglio per quello che funziona, non guasterebbe”.
L’Italia è la nazione con il più alto numero di siti inclusi nella lista dei Patrimoni dell’Umanità. Con questo gesto, sembrerebbe muoversi nella direzione giusta: continuerà?