Due creazioni simbolo di un’epoca storica, in due nazioni culturalmente ed economicamente diverse: la Reggia di Versailles e la Reggia di Caserta.
La famosa Reggia di Versailles, voluta da Luigi XIV (il Re Sole), fu costruita a partire dal 1661. I Borboni francesi la costruirono per rappresentare materialmente l’assolutismo monarchico, per trasformare in materia il motto “l’Etat c’est moi”.
La grande costruzione d’oltralpe, sebbene più antica ed estesa rispetto alla casertana reggia dei cugini partenopei è da considerarsi un’opera architettonica propria della cultura monarchica francese.
La Reggia di Caserta non è come sostenuto da certuni, una Versailles in miniatura: cambiano le pietre, le piante tipicamente mediterranee di Napoli e del suo golfo, cambiano soprattutto le atmosfere che vi si respirano, è vero c’è meno “grandeur”, ma i panorami risultano più ampi, caldi e soleggiati. Si respira un’aria più composta e attenta a quelle che furono le esigenze delle popolazioni meridionali governate dai Borboni di Napoli rispetto allo scarso interesse che i regnanti francesi ebbero per il vessato terzo stato pre-rivoluzionario.
La nostrana Reggia di Caserta presenta delle caratteristiche peculiari e una bellezza tale da essere un’opera d’arte a sé. Costruita a partire dal 1752 per volere di Carlo III di Borbone, essa doveva rappresentare nelle intenzioni dei reali napoletani la degna sede del governo e proprio in virtù di questa aspirazione, i lavori furono affidati a quello che da tutti era considerato l’architetto più geniale dell’epoca: Pietro Vanvitelli.
Il 28 Marzo 2015, l’Associazione Residenze Reali Europee (Arre) di cui fanno parte i due Palazzi Borbonici, ha organizzato una visita alla Reggia di Caserta, per una delegazione francese.
La delegazione, proveniente dalla Reggia di Versailles, è stata guidata dallo stesso presidente del Palazzo e Museo Nazionale di Versailles, Catherine Pégard. Una collaborazione in campo culturale fra i due monumentali capolavori architettonici, potrebbe essere presto suggellata dalla firma di un protocollo di intesa. La delegazione d’oltralpe era composta anche da giornalisti della tv pubblica francese, di France Press, e di prestigiosi quotidiani come Le Figaro e Le Monde. Ad accompagnarli il segretario regionale dei Beni Culturali Luca Maggi e i funzionari Flavia Berardelli e Vincenzo Mazzarella. “Appena hanno visto lo scalone centrale – ha spiegato Mazzarella – hanno confermato che sotto il profilo architettonico una struttura del genere non esiste in alcuna altra parte del Mondo”.
La visita è finalizzata alla realizzazione congiunta di rappresentazioni teatrali nei teatri di corte delle due residenze. La delegazione si è infatti soffermata proprio nel teatro del monumento casertano ispirato al San Carlo di Napoli e inaugurato in occasione del Carnevale del 1769.