Napoli- In molti erano preoccupati per le sospette increspature che riaffioravano sulla superficie delle acque del Golfo di Napoli: si temeva un allarme Vesuvio. Il fenomeno era stato osservato da alcuni sub nella zona di mare antistante San Giovanni a Teduccio.
Già Martedì, l’assessore regionale alla Protezione civile, Edoardo Cosenza rassicurava: “Dal monitoraggio costante effettuato dall’Osservatorio Vesuviano non risultano alterazioni dei parametri. Nessun allarme per il Vesuvio”. Il vero responsabile delle “bolle sospette” è stato subito individuato: si trattava di una condotta fognaria danneggiata, situata sul fondo del mare.
Ciò è stato confermato dalle ispezioni condotte dai tecnici dell’Osservatorio Vesuviano a bordo delle motovedette della Guardia Costiera: “Non si tratta di un fenomeno legato ad attività geofisica o vulcanica”. Situazioni del genere sono molto comuni, ma verranno, comunque, tenute sotto osservazione dagli esperti.
Il Vesuvio- Dunque, possiamo davvero dormire sogni tranquilli? “Il sistema di sorveglianza dell’Osservatorio Vesuviano non evidenzia variazioni significative nello stato di attività del Vesuvio” così si legge sul sito dell’Osservatorio Vesuviano. E’ noto che il sistema di monitoraggio di un vulcano si basa sull’analisi di parametri geofisici e geochimici.
“Le osservazioni geochimiche dell’area Vesuviana consitono nel monitorare il processo di degassamento nell’area craterica e nello studiare le emissioni fumaroliche presenti al fondo e sul bordo del cratere”. Tali osservazioni avvengono tramite misurazioni periodiche del flusso di CO2 e delle temperature superficiali del suolo mediante una telecamera ad infrarossi.
“Le misure discontinue di flusso di CO2 nel bordo orientale del cratere non evidenziano variazioni significative rispetto ai periodi precedenti”. Nella norma sono anche i parametri chimici delle fumarole e la misura delle temperature superficiali del suolo.
La situazione appare rassicurante: lo “Sterminator Vesevo” riposa ancora. Possono, dunque, essere sereni i sogni dei cittadini di Napoli e delle zone contigue.