Spacciandosi per agente di modelle, l’ha contattata e poi stuprata, torturata, picchiata e segregata per sei mesi.
Ha ripetuto il medesimo, triste copione di sette anni fa, il 42enne di Cinisello Balsamo arrestato dai carabinieri per aver sequestrato una modella svedese di 23 anni, uscito di galera dopo la prima condanna nel 2013, per aver stuprato, picchiato e segregato, una diciottenne nel suo garage.
Salvata dall’intervento dei carabinieri di Sesto San Giovanni, intervenuti grazie ad un vicino di casa dello stupratore che l’ha sentita gridare, la giovane è stata ricoverata in ospedale in grave stato di prostrazione, sotto shock e denutrita.
Tutto iniziò su Facebook, adulata mediante promesse, raggiunta a Napoli, dove la ragazza stava posando per un servizio fotografico. Lui, Claudio Rossetto, 42enne di origini grossetane, recidivo, sapeva bene il fatto suo: già una volta, nel maggio del 2008, aveva adescato una modella bielorussa allora 18enne e residente a Lecco, l’aveva attirata nel suo appartamento di Cinisello Balsamo coi sogni di carriera e lì stessa storia; picchiata, sequestrata, presa a cinghiate, stuprata per nove ore.
Il 42enne, è stato arrestato per violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni aggravate e continuate.
“Sembrava così dolce, ha promesso di sposarmi“. Con queste parole la vittima ha raccontato ai carabinieri come Rossetto l’ha convinta a varcare la soglia del suo appartamento, un appartamento che poi si è rivelato una prigione, con violenze, botte e sevizie durate sei mesi, fin quando non ha trovato la forza di urlare e richiamare l’attenzione dei vicini che hanno chiamato il 112.
Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una escalation di violenze sessuali contro le donne; esclusi gli omicidi e le gravi lesioni, la violenza sessuale costituisce la più grave e distruttiva invasione personale.
È importante che sia la vittima, sia le persone a lei care, non siano lasciate sole ad affrontare il trauma della violenza subita e ancor di più, che il mondo non si limiti a guardare con senso di impotenza l’aumento di atti violenti nei confronti delle donne, ma che le affianchi nel loro dolore sia da un punto di vista psicologico che legislativo.