Salerno- Se esistesse la categoria “disumano”, questa notizia farebbe sicuramente lì la sua comparsa. Altri preamboli non sono necessari: grazie ad un’inchiesta della procura distrettuale antimafia di Salerno e dei carabinieri del Ros, sono state arrestate 9 persone per tratta di esseri umani. Protagonista della vicenda è un’azienda transnazionale multietnica specializzata nella tratta di cittadine romene che, vessate con minacce e violenze, venivano costrette a lavori agricoli sottopagati in alcune aziende della Piana del Sele. A dare avvio all’indagine sono state le denunce presentate da alcune donne che erano riuscite a sottrarsi alle oscure macchinazioni della transnazionale. A ciò si aggiunge il fatto che sono stati “documentati anche rapporti collusivi con un funzionario del comune di Eboli che facilitava il rilascio dei documenti”.
Anselmo Botte, segretario della CGIL di Salerno, commenta così l’accaduto: “Dietro gli ingressi di braccianti c’è l’attività criminosa dei caporali etnici che ormai non si limitano più esclusivamente alla intermediazione di manodopera e allo sfruttamento lavorativo, ma gestiscono in prima persona gli ingressi di nuovi migranti dietro lauti compensi (6/7mila euro) e la riduzione in schiavitù attraverso il sequestro dei documenti.” Si tratterebbe, dunque, di un’attività piuttosto redditizia che alimenta il circuito delle mafie internazionali, sempre più attive nella tratta di esseri umani.
Un altro episodio degno di nota è quello dei ragazzi argentini costretti a prendere ormoni e a prostituirsi prima in Argentina e poi in Italia. Giovedì 19 marzo, 11 sono stati gli arresti compiuti dal Nucleo investigativo di Frascati. Avevano costituito un’organizzazione criminale dedita alla tratta di esseri umani, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla prostituzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le vittime erano ragazzi sudamericani che venivano operati e “imbottiti di estrogeni” con l’aiuto di medici compiacenti. Dopo questo tormentato “iter” ,venivano costretti a lavorare in strada a Roma e sul litorale laziale.
Una problema attuale- La tratta degli esseri umani è una vera e propria violazione dei diritti umani, nonché una forma di schiavitù. In un rapporto pubblicato dal governo statunitense, si stima che il traffico mondiale ammonti a 700.000 persone ogni anno soprattutto donne e bambini. L’espansione di questa pratica dipende da diversi fattori: in primis, sicuramente, il facile guadagno dei trafficanti ottenuto grazie allo sfruttamento, la crescente miseria ed emarginazione dei poveri, la discriminazione delle donne, leggi molto restrittive sull’immigrazione e soprattutto sanzioni insufficienti contro i trafficanti. Fortunatamente, esistono molte organizzazioni ad occuparsi del problema. Molto noto è l’impegno di ” Anti-Slavery International” che, con lo scopo di eliminare ogni forma di schiavitù nel mondo, ha come motto ” la lotta di oggi per la libertà di domani” e in Italia c’è “la Piattaforma nazionale anti tratta” che ha lo scopo di contrastare ” ogni forma di traffico di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale, lavorativo, per accattonaggio, per il coinvolgimento coatto in attività illegali”.
Purtroppo, però, Il Governo italiano, da tempo, “ha avviato una politica di disinvestimento, in termini di risorse finanziarie e umane, sui servizi attivati nel corso degli anni per proteggere e aiutare le vittime di tratta ad uscire dal buio dei soprusi subiti”. Questo desta preoccupazione se si pensa ai due casi sopra citati, ma soprattuto al fatto che sul sito del Dipartimento Pari Opportunita’ della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si legge “La tratta di esseri umani costituisce un gravissimo reato: la mercificazione della persona umana e la sopraffazione della sua dignità e dei suoi diritti fondamentali”. Esseri umani trattati come beni di consumo, merce da vendere al migliore offerente e sfruttare al massimo grado: quanto ci può essere di umano in questo?