Il tradimento, non c’è dubbio, è tra i mali della nostra epoca. Racconta le ferite profonde di un’unione, spesso nate prima che si arrivi ad aprirsi alla conoscenza di un’altra persona e a una relazione clandestina. Si innesta sulle debolezze cavalcate da una società in cui tutto è corpo, prospera grazie ai ritmi frenetici del vivere, all’assenza di dialogo. E può segnare per sempre un matrimonio.
Un tempo, le infedeltà avevano la caratteristica della segretezza, al massimo divenivano fonte di pettegolezzo, ed era proprio questa accezione di essere inconfessabili e inconfessati, a dare quella connotazione eccitante a tresche nascoste. Le cose sono decisamente cambiate, adesso viene messo tutto in piazza, anche mediante un nuovo format di reality.
In onda su ‘Real time’ dal 16 Marzo, lo scripted reality Alta infedeltà dedicato al tema della gelosia, infedeltà, tradimenti che travolgono e distruggono un amore.
20 episodi da 30 minuti, prodotti da Stand by me per Discovery Italia. Sarebbe una specie di moderno decalogo sulle infinite sfaccettature dell’amore infedele. Le storie, una a puntata con tre protagonisti, vengono raccontate e vissute attraverso tre punti di vista: quello dell’amante, del tradito, e quello del traditore. Ciascuna delle storie è stata portata sullo schermo mediante ricostruzioni e interviste ad attori che raccontano in prima persona le vicende.
Nel primo episodio, si racconta di una coppia in cui lui trascura lei, e lei si fa irretire dal trainer latin lover della palestra che frequenta. Quando lui scopre la tresca, scatta la tremenda vendetta: appende in palestra tutte le foto delle conquiste del trainer seduttore.
La storia di debutto, affronta il tradimento secondo la più classica dinamica ‘causale‘ della tipica storia di ‘sesso senza amore’. Anche lo sviluppo è dei più canonici: il cornuto non fa un esame di coscienza, l’amante è semplicemente funzionale allo svolgimento della trama, la donna non rivendica la gioia della ginnastica extra-coniugale.
Il programma accomuna milioni di storie di tradimento, anche se trattate in maniera del tutto superficiale, senza nessun tipo di approfondimento emotivo e sentimentale. Non casuale, infatti, la scelta di un amante ‘presuntuoso‘, il classico latin lover, tutto muscoli e niente cervello.
Un amante così aiuta la prospettiva del tradimento per colpa e non per dolo. Questa prima coppia non ha figli, altro dettaglio da non trascurare. Non c’è amore, il che rende tutto più semplice, ma ci sono altre 19 puntate.
Molti elementi, nella realtà, possono comportare un’infedeltà. Nella maggior parte dei casi, le persone infedeli riconoscono di aver avuto un’avventura extra-coniugale perché la coppia stava attraversando un periodo buio.
Dopo molti anni di matrimonio, s’instaura una routine e la scintilla dei primi anni si spegne poco a poco.
Come sottolineava Arthur Schopenhauer nella sua opera “Le monde comme volonté et comme représentation”, oscilliamo sempre tra la sofferenza e la noia. La noia si presenta quando ci si abitua ad una situazione che non è mai rinnovata, la noia rassicura ma blocca le persone in una quotidianità inadatta.
La sofferenza al contrario è ciò che la persona trova quando decide di avventurarsi per un nuovo cammino, la scoperta dello sconosciuto diventa presto una sofferenza che destabilizza. Se l’uomo si annoia del suo quotidiano perde i punti di riferimento che aveva prima e quindi si sente male e soffre. Il desiderio non è eterno, deve essere ravvivato affinché la coppia sopravviva alla routine della vita, questo probabilmente sarà un messaggio difficilmente percepibile da un reality.