“Mi chiamo Michele Salvemini, sono figlio di un operaio e di una maestra. Il mio nonno paterno era falegname, quello materno contadino. Io sono diventato cantante non me ne vogliano. Sono nato nel 1973, precisamente il 9 ottobre, come John Lennon con il quale ho in comune solo questa data e chissà… forse lo stesso epilogo.”
Inizia così l’autobiografia di Caparezza che torna a Napoli, con il suo “Museica tour”.
L’artista pugliese che suonerà venerdì 20 marzo al Palapartenope, ha preparato uno show dalla forte connotazione artistica, allestendo una stanza dei giochi, la propria, dove il pubblico avrà modo di entrare e verrà condotto nella personale galleria d’arte. Uno spettacolo da vedere oltre che da sentire, una fantastica scenografia che renderà visibile in ogni parte del palazzetto dove il cantautore di Molfetta si esibirà per circa due ore di concerto cantando nuove e vecchie canzoni del suo repertorio, con un particolare riguardo ovviamente al suo ultimo lavoro “Museica”. Saranno con lui sul palco Salvatore Corrieri alla batteria, Diego Perrone seconda voce, Gaetano Camporeale alle tastiere, Alfredo Ferero alla chitarra, Giovanni Astorino al basso.
Il rapper ha attraversato la Penisola durante l’estate scorsa riscuotendo ovunque successo di critica e di pubblico, si è esibito poi in cinque capitali europee ed è stato headliner dell’edizione americana dell’Hit Week 2014,il festival internazionale che promuove la musica italiana nel mondo; ha cantato a Los Angeles sul palco del North Beach Bandshell, per poi ripartire ad inizio 2015 per questo tour dei palasport come lui stesso lo ha definito.
Grazie a “Museica” (sesto capitolo della sua carriera discografica) Caparezza si è aggiudicato il Premio Tenco 2014, come miglior album dell’anno.
Attilio Barbieri