Questa è la Napoli che merita di essere raccontata. Questi i fatti che normalmente non farebbero notizia, perché sovrastati da racconti che mettono in mezzo politica, camorra, criminalità, disastro ambientale… E proprio per questo, ragazzi napoletani come Antonio devono avere il loro spazio, tutti devono leggere il loro nome e i loro gesti, per capire cosa si nasconde dietro le accuse infamanti e le generalizzazioni che riguardano la città del sole.
Un centinaio di euro e documenti sono il contenuto del portafogli di Lorenzo Speranza, ventenne, che l’aveva perso e se l’è visto recapitare a casa dai carabinieri, dopo che il suo coetaneo Antonio lo aveva trovato e consegnato alle forze dell’ordine.
In nome della dignità e dell’orgoglio napoletano, Lorenzo ha così reso pubblico l’accaduto attraverso una lettera:
“Purtroppo raramente capita che chi rinviene un portafogli smarrito lo consegna alle forze di polizia o all’indirizzo eventualmente trovato sui documenti in esso contenuti. Sono un ragazzo di 20 anni che vive a Napoli e mi è successo che, incredulo, mi sono visto recapitare il portafogli contenente soldi ed effetti personali che avevo perso qualche giorno prima. Infatti, nella serata di sabato scorso a Napoli, nei vicoletti di Chiaia e precisamente al vicoletto Belledonne, quando nella zona si accalcavano centinaia di giovani per l’abituale aperitivo, un giovane di nome Antonio, trovando il mio portafogli contenente documenti e 115 euro, senza alcuna esitazione, lo raccoglieva per poi consegnarlo alla Stazione dei carabinieri di Aversa perché provvedessero alla restituzione.
Di fronte a questo gesto di rara correttezza e civiltà non posso non sentire il bisogno di ringraziare ed elogiare Antonio, che non ha avuto ancora modo di conoscere direttamente, ma che con il suo significativo atto di civiltà, mi ha permesso di ricordare di come, nonostante tutte le brutte notizie che spesso vengono diffuse sulla nostra città, c’è invece tanta gente onesta, ricca di sana moralità e coscienza. Colgo quindi l’occasione per ringraziare pubblicamente Antonio, evidenziando a tutte le persone amareggiate e sfiduciate che, diversamente da quello che si pensi, esistono in questa società persone che non hanno perso il senso civico e il rispetto per gli altri”.