Scoppia la polemica in casa Rai, sezione Sport, “offesa” dalle parole di Maurizio De Giovanni , scrittore e giornalista napoletano che, dopo la scorsa partita di Coppa Italia tra Lazio e Napoli, aveva pubblicato un articolo per la testata per cui scrive, contenente alcune affermazioni che non sono andate affatto bene ai dirigenti di Viale Mazzini.
L’episodio che ha dato origine all’articolo incriminato di De Giovanni è stato quello della telecronaca della suddetta partita che, a detta di molti tifosi e non, era alquanto faziosa e per niente imparziale, con slanci di entusiasmo quando a toccare la palla era un giocatore laziale e toni sommessi quando era la squadra azzurra ad avere le redini della partita. De Giovanni, da cittadino e tifoso napoletano qual è, ha cercato di raccogliere lo sfogo di tutti i tifosi e di indirizzarli in un unico articolo che ha sollevato non poche polemiche, riuscendo ad attraversare persino la soglia del Parlamento Italiano.
Di tutta risposta, la Rai ha emanato un comunicato firmato dal Cdr e dal fiduciario di Milano che esprime tutta la sua (ingiusta?) indignazione per le parole dello scrittore, reo di aver criticato e addirittura offeso i programmi sportivi della Rai e di aver persino esortato gli utenti a non dover assolutamente pagare il canone per una società definita la “Lotito Tv”. Il comunicato prosegue così come proseguono le accuse a De Giovanni: secondo i vertici Rai quest’ultimo avrebbe denigrato il lavoro degli altri suoi colleghi giornalisti e scrittori e si sentirebbero addirittura usati dal giornalista poiché “la Rai va bene per farsi la pubblicità e non per altre circostanze”accusando la testata giornalistica a cui fa capo De Giovanni di aver permesso la pubblicazione di un articolo diffamatorio.
Il riferimento alla pubblicità viene dal fatto che, spesso, De Giovanni è ospite di trasmissioni sportive Rai e, nelle scorse settimane, è stata pubblicata la sua ultima fatica letteraria. La Rai, ha quindi collegato i 2 episodi adducendoli ad un tentativo maldestro dello scrittore di farsi della pubblicità gratuita a spese della più importante rete televisiva italiana.
Maurizio De Giovanni, sempre attraverso la testata giornalistica incriminata, ci tiene a far sapere che l’intento delle sue parole è stato completamente travisato poiché non ha mai affermato che il canone Rai non deve essere pagato in quanto si tratta di un’imposta dello Stato che permette la fruizione di un servizio. Piuttosto, il servizio in questione dovrebbe essere migliorato al fine di non dover più ascoltare frasi come “Higuain sbaglia il passaggio servendo Gabbiadini”.
Dopo questa diatriba, messa in piedi in seguito ad una semplice partita di calcio, circola voce che la Rai, con il suo comunicato, abbia temporaneamente bandito De Giovanni da tutte le sue trasmissioni sportive e non. La notizia, ben presto, è circolata tra l’opinione pubblica suscitando un vero e proprio moto di solidarietà nei confronti dello scrittore napoletano e tra i numerosi messaggi di incoraggiamento che quest’ultimo ha ricevuto, si legge a chiare lettere che non sarà di certo una trasmissione sportiva, la cui visibilità è pari a quella di un cartone animato trasmesso nelle ore notturne, a danneggiare l’immagine di una persona la cui carriera si è formata e affermata bel lontano dai salotti calcistici impegnati a discutere sui fuorigioco e limiti di area.