“Acqua azzurra, acqua chiara, con le mani posso finalmente bere. Nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare, il profumo di un amore puro, puro come il tuo amor…”
“Mamma chi è ?” lei mi rispose con aria compiaciuta: “E’ Lucio Battisti: il poeta dell’anima”.
Così nasceva il mio amore incondizionato per l’eclettico cantautore italiano, a cinque anni, dopo un intero giorno trascorso ad ascoltare le sue poesie musicate.
Le sue canzoni accompagnano la mia gioventù e più passa il tempo, più ritrovo nei suoi versi il mito delle emozioni: quelle senza tempo, quelle che sanno descrivere ogni vera sfumatura dell’animo umano. La sua musica rompe gli schemi, abbatte le barriere sociali, annulla ogni credo politico.
Lucio Battisti ha forgiato generazioni, le ha partorite, le ha cullate con le sue parole, donando loro uno scrigno di valori immortali.
“In un mondo che non ci vuole più“, il suo canto libero, rappresenta, per noi giovani, la strada maestra, verso nuovi orizzonti, lontani dal buio della quotidianità, caratterizzata da continue incertezze che intralciano la nostra progettualità.
In un futuro costellato da totale assenza di lavoro, da predominio di sostanze stupefacenti, da assolutismo tecnologico, la sua eredità musicale appare come un faro nella selva oscura della nostra esistenza.
Oggi, avrebbe compiuto settantadue anni, il mitico Lucio. Lo voglio ricordare tra i fiori di Sanremo, nei numerosi duetti con Mina, nelle laboriose collaborazioni con gli Equipe 84.
Mi ritornano in mente i filmati delle sue apparizioni canore, quando le televisioni erano ancora in bianco e nero, ma la sua voce aveva la capacità di colorare gli animi e le menti.
Lucio Battisti rappresenta il paradiso vivente dell’eternità, conquistando così la tribuna d’onore nel cuore di chi lo ama.
Buon compleanno Lucio!