Giungono i primi sviluppi in merito alle indagini volte a far luce sulla morte di Davide Bifolco.
Omicidio colposo per imperizia nel maneggiare le armi: è l’ipotesi di reato formulato, al termine dell’inchiesta della Procura di Napoli, nei confronti del carabiniere che il 5 settembre scorso uccise con un colpo di pistola il 17enne che non si era fermato a un posto di blocco al Rione Traiano. Il legale del carabiniere, l’avvocato Salvatore Pane, ha sottolineato che dall’indagine è emersa la ricostruzione fornita dall’indagato, ovvero quella del colpo partito accidentalmente dalla pistola durante l’inseguimento.
«Nei prossimi giorni prenderemo visione degli atti – ha detto il penalista – L’indagine ha comunque smentito le altre ricostruzioni che erano state formulate, come quella secondo cui il carabiniere avrebbe, con il braccio teso, puntato l’arma in direzione del ragazzo».
«L’avviso di chiusura delle indagini per la morte di Davide Bifolco significa una sola cosa: che la notizia di reato relativa a quanto accaduto la notte del 5 settembre 2014 nel quartiere Traiano di Napoli è decisamente fondata. E che il pm, se non viene convinto all’archiviazione da atti successivi, richiederà il rinvio a giudizio».