ll caso di Valentina Maureira, la quattordicenne cilena che negli scorsi giorni aveva rivolto un appello indirizzato alla presidente Michelle Bachelet per chiedere l’eutanasia, sta facendo il giro del mondo.
Una ragazzina di soli 14 anni, malata di fibrosi cistica ha lanciato un appello pubblicando un messaggio-video su Facebook, nel quale chiede alla premier di autorizzare la sua eutanasia.
La ragazzina è affetta da fibrosi cistica e si professa ‘stanca di vivere con questa malattia‘; la stessa patologia in poco tempo le ha portato via il suo fratellino di sei anni e il suo migliore amico, oltre che compagno di ospedale.
Dopo tante sofferenze, la ragazza ha preso la decisione di chiedere un colloquio con la presidente, l’unica persona in grado di autorizzare l’eutanasia, vietata dalla legge cilena.
La Fibrosi Cistica è una malattia genetica ereditaria che colpisce 1 neonato su 2.500 – 2.700, è dunque una malattia genetica rara, e viene trasmessa con meccanismo autosomico recessivo. A causare la malattia è un difetto della proteina CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Conductance Regulator) la cui funzione è di regolare gli scambi idroelettrolitici. L’alterazione della proteina comporta un’anomalia del trasporto di sali e determina principalmente la produzione di secrezioni “disidratate”: il sudore è molto ricco in sodio e cloro, il muco è denso e vischioso e tende ad ostruire i dotti nei quali viene a trovarsi.
Ad essere colpiti dagli effetti della malattia sono principalmente l’apparato respiratorio, le vie aeree, il pancreas, il fegato, l’intestino e l’apparato riproduttivo, soprattutto nei maschi a causa dell’ostruzione dei dotti spermatici.
La ragazza ha raccontato alla Bbc di aver maturato la sua decisione in seguito alla morte del suo compagno di ospedale. “Era uno dei miei migliori amici – racconta la 14enne -, stava dando tutto quello che poteva ma anche così soffriva. Vederlo morire mi ha veramente sconvolta“.
Nel breve video, diventato subito virale sul web, Valentina si presenta e chiede di “parlare con urgenza con la presidente, perché sono stanca di vivere con questa malattia e lei potrebbe autorizzare l’iniezione che mi farebbe dormire per sempre“.
Il portavoce del governo cileno, Alvaro Elizalde, ha assicurato il pieno appoggio delle autorità sanitarie, ma ha anche sottolineato che la legge non fa sconti: “Bisogna essere molto chiari: la legge in vigore in Cile non permette al governo di accedere a richieste di questo tipo“.
L’eutanasia è legale dal 2002 in Belgio, Olanda e Lussemburgo, il suicidio assistito è legale in Svizzera e negli stati americani di Washington, Oregon, Vermont e Montana. L’eutanasia passiva è ammessa in India e Ungheria (se richiesta dal paziente), mentre la situazione è in continua evoluzione in Canada, Messico e Australia.
Ad ogni modo, la presidente Bachelet, accompagnata dal ministro della salute Carmen Castillo, ha visitato la ragazza in ospedale, ha parlato con lei e con suo padre per circa un’ora. Non sappiamo ancora l’esito della vicenda, di certo vedere una persona che soffre terribilmente, senza una speranza di guarigione, risulta insopportabile, specie per le persone care.