Si è svolta ieri mattina, all’ingresso del palazzo sede della Regione Campania, una protesta pacifica di genitori e famiglie con figli e parenti disabili. Il motivo che ha spinto questa mini-rivolta è stata la concessione da parte della Regione agli Enti locali di gestire l’apertura di centri per disabili, ignorando, quindi, l’esistenza del bisogno di un controllo più mirato su delle strutture che hanno il delicato compito di occuparsi di persone non autosufficienti.
A presenziare tale manifestazione anche molte associazioni e Onlus che hanno a cuore la questione dell’handicap, tra cui la Onlus “Tutti a Scuola” e il suo presidente Toni Nocchetti che ha raccolto l’accorato appello delle famiglie scese in piazza. Quest’ultimo sostiene che tale decisione presa dal Consiglio Regionale è il segno di un chiaro abbandono dei disabili campani, bisognosi di strutture adeguate e non di tagli o di enti non specializzati e superficiali per la loro gestione. Egli continua affermando che, dal momento in cui questi Enti hanno carta bianca per la gestione dei centri per disabili e dei fondi economici a loro destinati, nelle famiglie con queste problematiche cresce la paura di un totale abbandono e menefreghismo per gli assistiti.
Secondo alcuni parenti, il vero motivo che ha spinto la Regione a prendere questa decisione è il fatto che non è in grado di stabilire con esattezza quante persone disabili bisognose di un’assistenza continua siano presenti all’interno dei confini regionali. Quindi, per non soccombere a scivoloni clamorosi, hanno ben pensato di passare la patata bollente agli Enti, lavandosene completamente le mani.
Ed è proprio in base a questa “accusa” che l’associazione “Andare Oltre”, a cui fa capo Gianfranca Falcione, chiede di creare una sorta di banca dati dove poter censire tutte i portatori di handicap della Campania: in questo modo Enti, Regione o chiunque altro in futuro sarà chiamato ad occuparsi di loro, avrà tra le mani le giuste informazioni da cui partire. Sarebbe la giusta linea di partenza per poter gestire fondi, personale addetto e tutte la altre forme di assistenza necessarie.
La manifestazione, svoltasi sotto la pioggia battente, avrà sicuramente altri seguiti. Le famiglie e le associazioni hanno promesso di far appello a Papa Francesco (da sempre attento in questo campo) per accendere la giusta attenzione sulla questione, approfittando del viaggio che il Santo Padre compierà nelle nostre terre dal prossimo mese.