Isis è morte, sangue, orrore, terrore.
Il terrorismo genera morte, sporca di sangue, scolpisce l’orrore negli occhi e il terrore nelle ossa.
La guerra, i kalashnikov, l’inumana ferocia radono al suolo le vite che stimano essere d’intralcio in tanti modi, avvalendosi di innumerevoli e molteplici forme di spietatezza capaci di eludere la dignità umana.
Ma l’Isis e il terrorismo sono anche pazzia.
Tra le tante vittime della barbarie generata da quella frangia di popolo che, in nome di Dio, del loro Dio, mietono morti e seminano crudeltà, si annoverano anche coloro ai quali il terrore incamerato attraverso gli occhi ha gremito il cervello, fino a farlo implodere ed esplodere.
Il terrorismo genera anche pazzia.
Il sangue, le teste mozzate, i corpi arsi vivi, i bambini sepolti vivi, lo sterminio in quelle terre in balia dell’orrore hanno condotto e continuano a condurre alla pazzia tante, tantissime menti. Ed anime. E cuori.
Giacciono lì, in ospedali psichiatrici raggomitolati nell’anticamera del nulla, farneticando cose senza senso e fissando il vuoto dall’oblio di una vita diversamente segnata.
Occhi che rasentano disperazione, non follia, bocche mute, incapaci di urlare rivalsa, cuori spenti, perché sopraffatti dalla barbarie.
Questi sono “i pazzi generati dalla follia”.
Foto: The Post Internazionale