Dal 3 al 31 marzo, alla Mainlibrary Arkki di Pälkäne, in Finlandia sarà in mostra la “Metro Napoletana”: un’esposizione di circa venti opere – collage e foto – che immortalano le Stazioni dell’Arte della Metropolitana di Napoli. Una sorta di “ponte” metaforico, nato per volontà della fotografa e poetessa Anja Mattila Tolvanen e della pittrice Antonella Prota Giurleo, che vivono entrambe a Napoli, in occasione del Simposio di Arte contemporanea di Scampia.
No, non è uno scherzo. La metro di Napoli, quella che sovente abbiamo sentito proclamare “una delle stazioni metropolitane più belle del mondo” diviene finanche un’opera da visitare oltralpe.
Anja ed Antonella sono state folgorate dalla bellezza di alcune metro durante un Metro Art Tour: questo è il motivo fondamentale che le ha spinte a realizzare a questa particolare mostra finlandese ispirata a Napoli, che intende oltretutto descrivere in maniera diversa dal solito, il continuo movimento e flusso che caratterizza l’affollata città di Napoli.
Probabilmente, le due donne, ne sono rimaste folgorate perché non hanno svolto “lo strabiliante percorso itinerante” lo scorso 18 febbraio, allorquando una metro completamente in tilt ha costretto i passeggeri a percorrere un tratto di binari a piedi, “all’avventura” e in balia degli eventi.
Eventi che durante il pomeriggio dello scorso sabato, 21 febbraio, hanno portato la cittadinanza ad indire una manifestazione per i trasporti pubblici in Campania. L’ennesima. L’appuntamento, proprio in prossimità di una delle tinto acclamate stazioni d’arte: quella della metro Toledo a largo Diaz.
Ritrovarsi tutti lì, per decidere che metodo adottare con i responsabili, assenti e strafottenti, riguardo ciò che dovrebbe essere un diritto dei cittadini.
“Non possiamo fargliela passare sempre liscia. Napoli è la nostra città e dobbiamo lottare per migliorarla. Se non lo facciamo noi non cambierà mai nulla. Uniamoci e protestiamo contro il rincaro biglietti, le corse tagliate e/o sospese, treni sempre in ritardo e sempre situazioni più degradanti”. Questo l’urlo di battaglia che infervora l’anima degli organizzatori della manifestazione. I cittadini. Quelli che la metro non vorrebbero ammirarla, ma usufruirne.
La situazione trasporti a Napoli è sempre più critica. Dopo il rincaro dei biglietti deciso per inizio anno, si susseguono a ritmo vertiginoso le proteste da parte dei pendolari per i disservizi continui dei trasporti pubblici. Una situazione che ha creato notevoli disagi a tanti cittadini.
La risposta propinata per tamponare malumori ed acredini è sempre la stessa: la scarsità di fondi impedisce l’ANM di poter sostituire i treni e acquistare i dovuti pezzi di ricambio.
Metronapoli è senza soldi, però Anm paga 2 milioni di euro in stipendi a 11 dirigenti.
A rompere definitivamente gli equilibri di per sé già labili, ci hanno difatti pensato i Verdi della Campania che hanno diffuso sul Web le cifre relative ai compensi dirigenziali dell’ANM.
Cifre tutt’altro che conformi alla tanto conclamata situazione di precarietà in cui riversa il trasporto pubblico e, in particolare, quello metropolitano collinare.
Cifre che, in alcuni casi, giungono anche a 175.ooo euro annui. Nella tabella diffusa compare che quattro dirigenti percepiscono più di 110.000 euro annui, altri 5 non guadagnano meno di 85.000 euro annui, altri due non meno di 70.000 euro annui.
Non c’è che dire: sono tante “le forme d’arte” che la metropolitana di Napoli si rivela capace di esprimere.