Ciro De Tommaso, di 64 anni, padre del ben più celebre Gennaro, è rimasto ferito in un agguato, in circostanze ancora da chiarire e al vaglio degli inquirenti.
L’uomo, mentre era in via Vicaria Vecchia è stato raggiunto da 6 colpi d’arma da fuoco, di cui quattro lo hanno colpito ad una gamba e due ad una mano.
L’agguato si è consumato alle 13,30, fuori ad un bar, la ‘Caffetteria San Giorgio’ che si trova proprio all’inizio del quartiere di Forcella, davanti all’istituto scolastico comprensivo dove si trova l’asilo nido dedicato ad Annalisa Durante. L’uomo è infatti stato colpito a meno di 50 metri di distanza dal luogo dove, il 27 marzo del 2004, fu uccisa la 14enne, durante uno scontro a fuoco tra fazioni contrapposte di clan della camorra.
L’episodio si è verificato in concomitanza con l’uscita dei bambini dall’asilo, seminando attimi di autentico terrore e panico tra alunni e genitori.
De Tommaso è attualmente ricoverato all’ospedale Loreto Mare, secondo gli inquirenti non sarebbe in pericolo di vita, appena potrà rilasciare dichiarazioni, sarà ascoltato.
Ciro De Tommaso, ritenuto affiliato al clan camorristico del Rione Sanità dei Misso, come detto, è il padre di Gennaro, più comunemente noto come “Genny ‘a Carogna”, capo-ultrà finito sotto la luce dei riflettori, lo scorso 3 maggio, in occasione della tormentata finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, divenuto celebre per la presunta trattativa andata in scena quella sera all’Olimpico, prima dell’inizio della stessa partita, tra dirigenti, forze dell’ordine e curva azzurra, inizialmente contraria a giocare dopo la notizia del ferimento di Ciro Esposito.
Genny fu immortalato dalle telecamere a cavalcioni su una rete che separa il campo di gioco dai tifosi mentre parlava con le forze dell’ordine e con il capitano del Napoli, Marek Hamsik, episodio che suscitò molte polemiche. In quell’occasione Genny aveva indosso una maglietta nera su chi era stampata in giallo la scritta “Speziale libero”.
La leadership di “Genny ‘a Carogna” sugli spalti della curva A partenopea è nota da tempo: dapprima come capo del gruppo dei “Mastiffs” e successivamente alla guida dell’intera curva A del San Paolo.