Napoli, pioggia, buche stradali: tre costanti che si ripetono con un’ossessiva ed imbarazzante frequenza, traducendosi in disagi ed incidenti utili ad alterare la di per sé ballerina quiete dei cittadini napoletani, procreando una cascata di notizie che rimbalzano sui media.
Polemiche, rabbia, esasperazione, pericolo.
Pericolo, soprattutto pericolo, tangibile ed effettivo, di arrecare danni, non solo a cose, ma soprattutto a persone
La situazione più emblematica, in tal senso, si respira a Pianura, in via Campanile, dove la strada è squarciata da una profonda e minacciosa voragine.
Alle ore cinque di questa mattina, non soddisfatta dei disagi fin qui arrecati, quell’enorme buca ha continuato ad ampliare le fauci.
Sul posto sono giunti i vigili del fuoco che con gli addetti del Comune hanno disposto lo sgombero di quattro condomini.
Una decina di appartamenti, pertanto, sono stati fatti sgomberare. Ragion per cui, 380 persone sono attualmente per strada, senza un tetto.
Presumibilmente la voragine che già nei giorni precedenti aveva palesato segni di cedimento è stata provocata dalla rottura di una condotta fognaria.
In quella stessa enorme buca, lo scorso mercoledì notte, intorno alle 2 è sprofondato un camion dei rifiuti dell’Asìa e la strada era stata quindi transennata.
Oggi, quella stessa voragine, si presenta come una cavità di quasi cinquanta metri quadrati di volume e profonda più di dieci lineari.
All’interno del grosso squarcio mostrano le loro ferite un incrocio di tubazioni di gas, acqua e un groviglio di fili e cavi che hanno ceduto sotto il peso delle pietre, del fango e dell’asfalto. Vibrante la protesta dei cittadini che si sentono intrappolati.
Il traffico veicolare interdetto, innumerevoli disagi con cui residenti e commercianti devono fare i conti, l’elevata preoccupazione legata al rischio, tutt’altro che infondato, di fuoriuscita di gas metano dalla sottostante tubatura. Anche se la strada è sorvegliata costantemente dai tecnici della Napoletanagas.
Questo il clima che regna a Pianura.
I vigili del fuoco sono intervenuti alle prime luci dell’alba anche a Casoria e a Santa Maria dei Monti ai Pontirossi per criticità determinate dalla pioggia. Napoli sprofonda nei suoi stessi limiti, enfatizzati dalla pioggia.
Quella pioggia che, secondo il disegno ideato dalla natura, dovrebbe essere destinata a fertilizzare ed irrigare la terra, quindi, ideata per produrre e generare vita.
Appare, quindi, ancor più eufemistico e paradossale che proprio la pioggia rappresenti e personifichi “l’anima contraddittoria di Napoli”.