Hanno fatto il giro del mondo le immagini della barcaccia, monumento storico di Piazza di Spagna a Roma, andata distrutta, a causa delle scorribande e della violenza dei tifosi olandesi.
Scontri, cariche, scene di degrado hanno invaso le prime pagine dei più importanti nazionali esteri, tutti indignati per come si sono comportati gli hooligans nella Capitale nei giorni scorsi, e che oggi, si lecca le ferite e mette i conti sul tavolo.
In particolare la “barcaccia”, neanche sei mesi fa restaurata dopo un lungo intervento, ora nuovamente rovinata. Indignati i vertici olandesi per quanto accaduto, ma il club se ne è lavato le mani, come del resto era prevedibile: “Da un lato siamo orgogliosi per la prova della squadra, dall’altro proviamo disgusto e vergogna per il comportamento riprovevole di un branco di senza cervello”.
I primi provvedimenti del ministro dell’interno Alfano, all’indomani dei disordini dei tifosi olandesi presso Piazza di Spagna e Campo de fiori, riguardano un decreto per l’impiego di 500 militari destinati in più a Roma, la proposta di un Daspo europeo per i tifosi violenti e la preparazione di una nuova legge sulla sicurezza delle città ed il decoro urbano.
Decisione apprezzata dal sindaco della Capitale Ignazio Marino, che aveva chiesto la presa di responsabilità da parte delle forze dell’ordine, accusate di non aver agito mentre i violenti attaccavano.
Si difende a tal proposito il Questore Nicolò D’Angelo: «Abbiamo evitato la strage degli innocenti. A chi parla di servizi superficiali e sottovalutazione deve fare qualche riflessione». «Davanti a noi, alle forze di polizia non si sono verificati danneggiamenti alla Barcaccia. Ribadisco che davanti ai turisti e bambini che stavano uscendo da scuola un intervento con cariche indiscriminate avrebbe fatto esplodere una miccia, avremmo fatto una strage e dato un’immagine peggiore»
Gli scontri nella Capitale fra gli hooligans del Feyenoord e la polizia, prima dell’incontro di Europa League tra la squadra olandese e la Roma, sono stati ripresi anche dai siti d’informazione dei Paesi Bassi.
I disordini, iniziati la sera del 18 Febbraio e proseguiti il giorno seguente, hanno già portato a undici condanne, mentre otto ultras hanno patteggiato una pena pecuniaria di 45mila euro e la polizia di Rotterdam fa sapere di aver avviato una maxi inchiesta per individuare i tifosi violenti.
Il sindaco Marino aveva chiesto i soldi per la riparazione della fontana del Bernini danneggiata dai tifosi del Feyenoord, ma con scarsi risultati, in quanto l’ambasciatore dell’Olanda non ritiene di dover pagare le spese; in compenso ci sono molti generosi donatori che si stanno offrendo per il supporto del restauro della Barcaccia.
In realtà, ciò che è accaduto nei giorni scorsi nella Capitale, non è un episodio sfortunato bensì l’unica cosa che poteva accadere: l’accordo tra i comuni di Amsterdam e Rotterdam e la Lega (KNVB), avutosi nel febbraio del 2009 per cercare di colpire in qualche modo la vera e propria faida tra i supporters delle due squadre, statuiva che, per i successivi cinque anni, alle partite tra Ajax e Feyenoord, avrebbero potuto assistere solo i tifosi della squadra di casa. Importante sottolineare inoltre, che nel 2011 la sanzione è stata confermata.
Basterebbe questo per inquadrare cosa sia accaduto nei giorni scorsi a Roma, un evento purtroppo prevedibile.
si tratterebbe di “barbari”, come riportano diverse testate giornalistiche, che per una partita mettono a soqquadro un’intera città non tenendo conto dei suoi abitanti e soprattutto del valore storico che per romani e turisti simboleggiano alcuni monumenti.
Ma in fondo loro a cosa tengono? Cosa sta a cuore ad un gruppo di sportivi, che poi non sono tali, dopo il comportamento dei giorni scorsi? Verrebbe da dire nulla, e forse questa è la punizione peggiore per tutti quelli che si credono tifosi, ma in realtà non hanno nulla a che vedere con lo sport.