Continua l’inverosimile vicenda che vede protagonista la famiglia del deputato Franco Bisignano. L’uomo, pur non essendo mai entrato all’Assemblea regionale siciliana, prese liquidazione e vitalizio. Adesso, da defunto, la pubblica amministrazione continua a rimunerarlo attraverso la moglie, Franca Rosa Baglione. Ma facciamo qualche passo indietro.
L’incredibile storia dell’esponente del Movimento sociale Franco Bisignano parte esattamente nel 1976, quando arriva secondo alle spalle di Antonio Fede, che con circa 14.000 voti si inserisce fra i deputati dell’ottava legislatura. Da questo momento tra i due si apre una e vera propria lotta nella quale Bisignano contesta all’avversario Fede di non avere la residenza in Sicilia, elemento fondamentale per ricoprire la carica di deputato al parlamento siciliano. La disputa si conclude nel 1996, quando, dopo l’ennesimo ricorso, la magistratura da ragione a Bisignano. Una ragione solo potenziale, perché la legislatura inseguita dall’uomo si è chiusa da ben 15 anni. Di concreto arrivano però la liquidazione e addirittura il vitalizio.
L’uomo, anzi l’onorevole Bisignano, che nella sua carriera politica ricoprirà anche la carica di sindaco di Furnari, recentemente è venuto a mancare. Non è mancato però, attraverso l’istituto di reversibilità, il passaggio di vitalizio alla coniuge, cosa di cui non ci si deve scandalizzare visto che già circa 100 congiunti di onorevoli defunti ricevono legittimamente questo premio e che è il regolamento stesso a prevederlo.
La richiesta della moglie, giunta agli uffici di Palazzo dei Normanni, non potrà che essere accettata come previsto dal regolamento e nulla cambierà fin quando quest’ultimo non verrà cambiato. “Un diamante è per sempre” recitava un fortunato slogan oggi verosimilmente familiare al vitalizio che si lascia in eredità.
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