Il Governo Renzi nel decreto Milleproroghe taglia 9,7 milioni di euro per la sorveglianza della “Terra dei Fuochi”, il limbo di terra compreso tra Napoli e Caserta contaminato da rifiuti tossici, capaci di mietere innumerevoli vittime di tumori e leucemie.
Quei fondi vengono stimati essere più “utili” al progetto «strade sicure» per garantire la sicurezza anti-terrorismo dell’Expo di Milano.
Le risorse previste per l’emergenza ambientale in Campania ammontavano a 10 milioni, a fronte dei 9,7 dirottati verso il capoluogo lombardo, a supporto del monitoraggio della Terra dei fuochi sono rimasti solo pochi spiccioli.
Questo vuol dire che verrà meno la presenza dei militari dell’Esercito, nelle province di Napoli e Caserta che finora hanno lavorato senza sosta per tentare di arginare la piaga dei roghi di rifiuti tossici, in virtù del fatto che non ci sono più né la norma per mantenere in piedi la missione dei militari né i fondi per finanziarla.
L’expo di Milano è la priorità.
La Terra dei Fuochi, invece, tende sempre di più ad assume le amorfe e velenose parvenze di una gatta da pelare, di una grana scomoda e fastidiosa, di cui nessuno vuole assumere l’onere di occuparsene.
Di avvisaglie che propendono ad avvalorare questa tesi, nel corso degli anni, ne sono sopraggiunte molteplici. Il fatto stesso che in quelle terre di nessuno, popolate da scorie e veleni, si continui a morire con estrema e semplicistica consuetudine, ne è la triste ed amara riprova.
E pensare che il tema portante di Expo 2015 è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
Però, per dare fiato a questo slogan, si lascia contaminare fino al midollo quella fetta di pianeta già gravemente avvelenata. Come se “la terra dei fuochi” fosse “roba di un altro pianeta”…