Elena Ceste, la donna scomparsa da Costigliole il 24 gennaio e ritrovata lo scorso ottobre morta in un canale vicino casa, è stata salutata ieri per l’ultima volta da amici e parenti, che si sono radunati nella chiesa di san Secondo a Govone, città natale della donna.
I quattro figli, affidati alla famiglia della donna, hanno recitato una lettera commovente: “Con te potevamo fare tante cose, senza di te cresceremo sapendo che ci hai lasciato in buone mani”. Alla destra dell’altare, un cartello con la scritta “Grazie mamma per averci donato la vita”.
Il parroco di questa chiesa, don Giacomo Tibaldi, e quello della chiesa di Motta di Costigliole in cui era solita recarsi Elena, don Roberto Zappino, si sono alternati nella celebrazione e hanno rivolto parole di conforto alla famiglia della vittima: “Non siamo qui per iscrivere qualcuno nella lista dei condannati o dei santi, ma per rattristarci del male che devasta…”.
Proprio per non condannare qualcuno che per il momento è stato solo accusato, sul manifesto funebre si trova anche il nome di Michele Buoninconti, il marito che da dieci giorni è nel carcere di Quarto d’Asti in attesa di processo.
Lunedì, davanti al tribunale del riesame di Torino, gli avvocati dell’uomo richiederanno al giudice la scarcerazione di chi, sin dall’inizio, ha professato la propria innocenza.