Ashley Graham, 26 anni, proprietaria di morbide e sinuose curve mediterranee seppur proveniente da Lincoln, nel Nebraska, è una celebre modella americana «curvy», ovvero in carne, che negli ultimi giorni ha attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo.
La modella plus size ha debuttato su Sport Illustrated nell’annuale inserto dedicato ai costumi da bagno. È proprio lei la testimonial della linea di abbigliamento Swim Suits For All – costumi per tutti, alla quale sono state dedicate delle pagine sull’inserto.
Nelle immagini della campagna pubblicitaria, chiamata #CurvesInBikinis, la ragazza indossa un semplice bikini nero, con il quale, però, si mostra e si dimostra che l’avvenente modella è capace di far cadere tutti gli uomini ai suoi piedi. Oltre alle foto, il marchio ha proposto anche un video alquanto hot che ritrae Ashley mentre passeggia in bikini sulla spiaggia e cattura l’attenzione di alcuni ammiratori. Infine, l’agognata modella, si libera della parte superiore del costume, la getta in una piscina ed ammicca alla telecamera.
La pubblicità rappresenta un traguardo importante per l’industria della moda, che da sempre è stata criticata per la presunta discriminazione delle donne più formose. Le curve esibite da Ashley, la rendono, difatti, prorompente e sensuale, in maniera di certo più “corposa” rispetto alle sue più quotate colleghe detentrici di una striminzita taglia 40/42.
Ad onor del vero, la suddetta campagna pubblicitaria acquista una valenza ben più significativa in relazione agli innumerevoli episodi conditi da bullismo e bulimia che, in ogni angolo del pianeta, incalzano, impazzano e si susseguono.
Le generose curve di Ashley personificano molto di più di un’effimera, semplice ed usuale campagna pubblicitaria, destinata a tramutarsi ben presto in un accartocciato e vago ricordo. Almeno questo è l’auspicio che anima intenzioni ed aspirazioni di chi vorrebbe un mondo “rotondo, ma imperfetto”.