Ricordato per la sua musica, prevalentemente dedicata al tema della lotta contro l’oppressione politica e razziale, e all’invito dell’unione dei popoli di colore come unico metodo per il raggiungimento degli obiettivi di libertà e uguaglianza.
Una vera e propria icona che continua a vivere anche se sono passati trentaquattro anni dalla sua morte prematura.
Se la sua vita non fosse stata stroncata da un melanoma maligno nel 1981, oggi Bob Marley festeggerebbe il suo settantesimo compleanno.
Bob Marley nacque a Nine Mile, in Giamaica, nel 1945 da padre britannico e mamma giamaicana.
Già a soli 13 anni, il giovanissimo Bob, iniziò a lavorare come saldatore lasciando ben presto gli studi, al contempo strinse una profonda amicizia con Neville, O’Riley Livingstone che lo introdusse nel mondo della musica.
Con i suoi Wailers, band composta anche da Peter Tosh, suonò ovunque in giro per il mondo.
Sicuramente l’aspetto politico della sua vita è di gran lunga più marcato di quello artistico, infatti ricordiamo Bob Marley non come semplice musicista, bensì come leader politico, spirituale e religioso.
Nel 1966, Marley sposò la donna che tutti conosciamo come Rita Marley, da lei ha avuto tre dei suoi tredici figli, alcuni dei quali continuano la tradizione musicale del padre, facciamo riferimento a: Ziggy Marley, Stephen Marley e Damian Marley.
La sua numerosa famiglia si è occupata delle celebrazioni che si svolgeranno oggi, 6 Febbraio 2015, presso il Bob Marley Museum a Kingston, dove è giunto anche l’intervento del ministro Giamaicano per la gioventù e la cultura Lisa Hanna.
Domani si terrà un concerto gratuito a Waterfront, dove oltre ai figli di Marley si esibiranno altri artisti reggae. L’evento potrà essere seguito da tutti in qualsiasi parte del mondo mediante streaming.
Ovviamente, da appassionato di calcio quale era, non poteva non esser celebrato anche giocando una partita: l’annuale One Love Bob Marley Football competition, prevista per il 18 Febbraio.
Tra gli album più importanti ricordiamo: Natty Dread, un disco ricco di riferimento socio-politici e molta spiritualità; Exodus l’album di maggior successo, e Uprising dove troviamo un capolavoro di Marley, ovvero Redemption Song: Emancipatevi dalle schiavitù mentali, frase emblematica di un artista che nonostante gli anni resta attuale.
Un ulteriore motivo per il quale lo ricordiamo, risale a qualche anno prima di morire, quando Bob Marley fu il protagonista di un nuovo concerto politico in Giamaica, dal nome One Love Peace Concert. Lo scopo del concerto era sopprimere le ostilità esistenti tra i due partiti in guerra.
Infatti, su espressa richiesta di Marley i due leader rivali, Michael Manley e Edward Seaga, si incontrarono sul palco e si diedero la mano.
La sua popolarità è cresciuta notevolmente specie dopo la sua morte, per questo in occasione del 6 Febbraio le celebrazioni sono presenti in tutto il mondo.
Bob Marley è stato l’unico artista al mondo capace di unire sostenitori di tutte le razze e di tutti i continenti.
Sarà per questa serie di motivi che quest’anno la BBC dovendo scegliere la canzone del millennio, ha ben pensato alla sua One Love.