È il giorno del discorso d’insediamento del nuovo Capo dello Stato, Sergio Mattarella, davanti al Parlamento riunito in seduta comune.
Un discorso durato circa 30 minuti, denso di contenuti ed interrotto per 42 volte dagli applausi. La Resistenza, il ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino uccisi dalla mafia, la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, giovani, diritto al lavoro, sostegno alle famiglie, crescita e accelerazione sulle riforme, alla corruzione e al terrorismo.
Questi i temi menzionati dal neopresidente.
Mattarella parla di una crisi prolungata che ha inflitto ferite al Paese, la disoccupazione galoppante, il sostegno alle famiglie angosciate, il lavoro ai giovani (che manca, specialmente nel Mezzogiorno), le donne (stop alla violenza su di loro), i disabili (occorre rimuovere le barriere che ne limitano i diritti), la crescita e l’innovazione. Ma anche la speranza, lo sguardo sul futuro, la necessità di correre sulle riforme, il rispetto della Costituzione – che la si difende attuandola tutti insieme – e dei diritti civili da riconoscere tanto nella sfera sociale quanto in quella personale-affettiva.
Particolarmente applauditi i passaggi in cui il neo presidente ha assicurato che sarà arbitro imparziale e il pensiero ai Marò: proprio uno di loro, Massimiliano Latorre, in Italia per motivi di salute, ha ringraziato su Facebook il presidente “auspicando di poter aver l’onore ed il piacere di potergli stingere la mano“. “L’arbitro deve essere – e sarà – imparziale. I giocatori lo aiutino con la loro correttezza. Il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione. La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste, peraltro, nella sua applicazione. Nel viverla giorno per giorno”, ha dichiarato il presidente.
Si susseguono, nel corso di queste ore, commenti e messaggi di apprezzamenti ed elogi da parte di esponenti del mondo politico e dalle alte cariche dello Stato.