
Le immagini che mostrano la morte di Kenji Goto, l’ostaggio giapponese decapitato dai militanti dell’Isis alcune ore fa, sono
“verosimilmente autentiche”. Lo ha detto il portavoce del governo di Tokyo, Yoshihide Suga.
La notizia è arrivata da Site, il sito di monitoraggio dei terroristi. Autore dell’esecuzione è, ancora una volta, John il jhiadista: secondo le immagini trasmesse da Site. John, rivolto al governo giapponese, dice: “Voi, insieme ai vostri stupidi alleati non avete capito che siamo assetati del vostro sangue”. E poi, brandendo il coltello sopra l’ostaggio inginocchiato ma ancora in vita, parla direttamente al primo ministro: ” Abe, data la tua spericolata decisione di partecipare a una guerra che non potete vincere, questo coltello non solo sgozzerà Kenji, ma continuerà la sua opera e causerà carneficine ovunque la vostra gente si troverà. L’incubo per il Giappone è incominciato”.
“E’ stato commesso uno spregevole e inumano gesto terroristico”, sostiene, scuro in volto, il premier Shinzo Abe: “Non perdoneremo mai gli assassini di Goto. Lavoreremo insieme alla comunità internazionale per portare i responsabili di questo crimine di fronte alla giustizia. Tolleranza zero con il terrorismo“.
L’ultimo segnale di vita del giornalista giapponese era arrivato due giorni fa con un messaggio audio registrato in cui il reporter avvertiva: “Se entro il tramonto, ora di Mosul, la terrorista Sajida al Rishawa non sarà portata al confine con la Turchia, sarà ucciso il pilota giordano Moaz al Kasasbeh”. Da allora solo silenzio.
La notizia arriva a una settimana esatta dall’uccisione di un altro cittadino giapponese nelle mani dello Stato islamico: il contractor Haruna Yukawa.
Adesso nelle mani dei jihadisti resta il pilota giordano catturato. Ad Amman la gente ne chiede la liberazione. LIisis vorrebbe uno scambio fra lui e una donna, tentata kamikaze, rinchiusa nelle prigioni giordane.