Nel mondo musicale, sono molte le cosiddette “eredità” e spesso non sono facili da gestire perché introducono la consapevolezza di avere gli occhi puntati addosso, perché si “deve dimostrare che…“. Ricordiamo alcuni esempi: Cristiano De Andrè, Irene Fornaciari, Marco Ligabue, Filippo Mango tanto per citarne alcuni e restando nel panorama nazionale.
Tra questi, nella storia contemporaneamente, sta emergendo Loredana Daniele, figlia di Carmine e nipote di Pino.
Un’eredità importante, perché su Pino Daniele si è detto già tutto e mai tutto.
Il primo lavoro di Loredana è il frutto di un impegno durato quasi 2 anni, nato dalla collaborazione di bravissimi musicisti napoletani, come: Pako Capobianco alle chitarre elettrica e acustica; Antonio Zuozo alla chitarra classica; Gabriele Borrelli alle percussioni; Mariano Barba alla batteria; Gianluca Falasca agli archi; Pino Ciccarelli al sax; Gaetano Diodato al basso. Alle tastiere, produzione artistica e arrangiamenti troviamo Sasà Priore, tastierista del gruppo Osanna e di varie altre collaborazioni musicali tra le quali quella con la James Bond Concert Show.
Le parole di Loredana e la musica dei suoi eccellenti collaboratori, meritano di essere ascoltati e scevri da ogni facile giudizio che potrebbe nascere per la famosa “eredità“.
Il disco comprende 9 brani scritti interamente da Loredana e si sente, attraverso l’alternanza dei suoni e delle melodie, quanto Pino sia stato fondamentale per la nascita di questo cd, in termini di passione e tenacia con le quali Loredana sfida soprattutto se stessa quando canta, pur mantenendo la sua precisa personalità e il suo stile.
Chi si avvia lascia sempre un testimone: Pino ci ha lasciato Loredana oltre che il suo patrimonio artistico.
Inserite il cd, preparatevi un thè e ascoltate: il navigatore della musica non vi farà sbagliare strada.